Tecnologia e didattica, come cambia il futuro
Molti genitori sono convinti che la tecnologia possa amplificare le capacità pedagogiche della scuola e dei suoi insegnanti ma al tempo stesso stanno cominciando a capire che la tecnologia da sola non basta e che è sempre più necessaria una guida umana e adulta
ROMA - La rivoluzione digitale si è imposta in tutti gli ambiti e i momenti della nostra vita. La scuola e la didattica, allo stesso modo, sono oggetto di profondi cambiamenti legati all'affermarsi di nuove metodologie didattiche e di nuove forme di apprendimento. Cambia il contesto dell'insegnamento in aula, da frontale e nozionistico a interattivo e sociale. Nascono nuove metodologie d’insegnamento che favoriscono la creatività, la ricerca e la scoperta, la sperimentazione, il coinvolgimento e la motivazione degli studenti, con un nuovo ruolo, tutto da inventare, degli insegnanti.
Negli ultimi anni molte scuole italiane si sono dotate di computer e applicazioni e tutte hanno visto le loro aule riempirsi di studenti «smanettoni», dotati di almeno un dispositivo elettronico. Ormai la tecnologia non è più un problema, ma gli effetti che ha sulla didattica ci porta inevitabilmente a riflettere sul ruolo che insegnanti e adulti hanno nell’educazione dei ragazzi.
Molti genitori sono convinti che la tecnologia possa amplificare le capacità pedagogiche della scuola e dei suoi insegnanti ma al tempo stesso stanno cominciando a capire che la tecnologia da sola non basta e che è sempre più necessaria una guida umana e adulta. Una richiesta che trova un riscontro concreto nelle scelte che molti genitori della Silicon Valley, istruiti e professionalmente impegnati nelle aziende tecnologiche, hanno fatto mandando i loro figli in scuole nelle quali la tecnologia è severamente bandita. Difficile pensare che essi siano contrari alla tecnologia o tecnofili. Semplicemente non credono che la tecnologia o l'introduzione a scuola di maggiori gadget tecnologici possano formare teste ben fatte e contribuire allo sviluppo e alla maturazione ideale dei loro pargoli. Scelta giusta o sbagliata? Le risposte possono essere molteplici, una prevale su tutte: il rischio di sopravvalutare il ruolo della tecnologia nell'insegnamento e si sottovalutarne i suoi effetti.
Lo scenario non è dei più semplici e certamente per gli insegnanti essere al passo con i tempi diventa sempre più essenziale. Il Gruppo Lisciani dal 2014 ha attivato il Centro di Formazione e Ricerca, diretto dal Prof. Carlo Petracca, allo scopo di offrire agli insegnanti occasioni di sviluppo professionale. E soprattutto, dal 2014, è disponibile Lischool, l’applicazione che consente di usare i libri digitali Lisciani. In una sola app è disponibile il reader per usare i libri, puoi organizzare la tua libreria, creare quaderni, importare dispense, comunicare e condividere documenti ed estensioni multimediali. L’utente registrato come insegnante accederà alla versione «cattedra di Lischool», mentre l’alunno avrà accesso alla versione «banco».
In questo nuovo contesto cambia profondamente anche il ruolo dell'insegnante, chiamato a fare da guida a persone già esperte nella ricerca di nuove conoscenze ma ancora incerti sulle metodologie da utilizzare e gli approcci da adottare per risolvere problemi.