29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
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iTANDEM yourExperience , come imparare i termini tecnici in una lingua straniera

iTANDEM yourExperience permette di imparare gratuitamente i termini tecnici legati al proprio lavoro in una lingua straniera attraverso lo scambio gratuito con altre persone. La piattaforma prevede, inoltre, diversi servizi per migliorare l'integrazione dell'utente nella città straniera

ROMA - «Ero studente di medicina e dopo aver vinto una borsa di studio a Madrid ed essermi addentrato nell’ecosistema spagnolo, ho capito che studenti come me avevano bisogno di un’unica cosa: poter imparare una lingua in modo tecnico e, soprattutto, di poterlo fare gratis». Da un’esigenza reale nasce iTANDEM yourExperience, startup realizzata da Giovanni Battista Coiante e Camilla Mottironi, piattaforma che permette a due utenti di potersi scambiare gratuitamente il now how tecnico legato a una lingua straniera. Da una parte chi ha bisogno di imparare, dall'altra chi lo ha già fatto e offre la sua esperienza.

«Da studente in medicina avevo bisogno di imparare alcuni termini tecnici in spagnolo legati al mio lavoro, cosa che non potevo di certo fare al bar o davanti a una birra con amici - ci racconta Giovanni -. Ho capito che avevo bisogno di una persona che sapesse insegnarmi esattamente le parole di cui avevo bisogno o perché le aveva studiate o perché aveva vissuto un’esperienza simile alla mia». Con questo scopo nasce iTANDEM yourExperience, con l’obiettivo di consentire a tutti gli studenti o i neolaureati che debbono recarsi all’estero per lavorare, di imparare tutti quei termini tecnici legati a una professione specifica attraverso uno scambio gratuito con altre persone.

iTANDEM yourExperience, però, non si limita solo a questo, ma vuole anche ridurre le tempistiche di integrazione che solitamente si verificano quando ci si deve trasferire all’estero. La piattaforma, infatti, offre tutta una serie di servizi basati sulle recensioni della community, che possono facilitare una migliore quotidianità in un contesto cittadino nuovo, dai consigli su dove affittare casa a chi rivolgersi per un lavoretto part-time, dagli eventi in città alle iniziative per studenti. «In questo modo l’utente può trovare le soluzioni alle sue esigenze anche prima di trasferirsi - continua Giovanni - comunicando direttamente con chi vive nel luogo che presto diventerà la sua casa». Uno dei modelli di business seguiti dalla startup, infatti, è proprio quello di creare degli ambassador locali che possono fare da tramite tra la piattaforma e i suoi utenti e chi, in città, offre annunci di lavoro, di casa, propone degli eventi o l’apprendimento della lingua. «In questo modo l’ambassador può guadagnare e mettere in piedi una piccola startup sposando il nostro progetto - dice Giovanni -. Questo meccanismo, inoltre, ci permette di essere molto più locali anche quando non conosciamo abbastanza di una determinata città».

Un’esperienza davvero emozionante quella di Giovanni e della sua co-founder Camilla, laureata in Giurisprudenza, da poco tornati da uno dei programmi di accelerazione più importanti: Start-Up Chile. «Abbiamo avuto modo di apprendere come il nostro progetto potesse essere davvero innovativo e utile - racconta Giovanni -. Soprattutto quando abbiamo deciso di strutturare un’interfaccia utente molto più intuitiva dei nostri competitor, attraverso delle icone che identificano la lingua desiderata attraverso la bandiera del Paese medesimo e questo l’abbiamo fatto essenzialmente perché, sulle altre piattaforme, è davvero molto difficile risalire all’annuncio che davvero ci serve tra i centinaia presenti».

Un percorso tutto in salita quello di iTANDEM yourExperience, il cui team ha deciso volontariamente di non affidarsi a imprenditori privati, ma di continuare ad accedere ai diversi programmi e bandi presenti in tutto il mondo per continuare a finanziarsi: «Attendiamo a breve la risposta di French Tech Ticket un programma molto simile a Startup Chile che ci potrebbe permettere di vivere un anno in Francia, sostenuti dai fondi del governo francese e di ampliare maggiormente il nostro raggio d’azione - conclude Giovanni -. Siamo, inoltre, alla ricerca di ambassador che possano permetterci la giusta penetrazione in ogni città. Nè io né Camilla avevamo mai fatto startup prima e soprattutto in un contesto diverso dai nostri studi. Ma questa è la prova che se credi davvero in qualcosa e ti adoperi, i risultati non potranno che essere soddisfacenti».