20 aprile 2024
Aggiornato 03:00
sistema a infrarossi

Addio foto e video ai concerti, Apple oscura le telecamere

Apple ha depositato un brevetto che prevede un sistema in grado di grado di bloccare la registrazione di video e smartphone, i quali mostrerebbero un messaggio d’errore all’interno dell’app per la fotocamera

ROMA - Da una parte colossi che continuano a produrre nuovi modelli di smartphone, dall’altro la battaglia serrata degli artisti che, attraverso appelli e campagne, cercano di proibire o, se non altro di limitare, l’uso di questi dispositivi durante i concerti. Battaglie che servono a ben poco considerando il fatto che, durante i concerti, la schiera di telefonini innalzati per aria costituisce quasi una barriera per chi ha veramente intenzione di godersi lo spettacolo. La svolta, però, potrebbe arrivare niente meno che da Apple. Un paradosso se pensate all’industria telefonica che il colosso ha generato.

Apple blocca i telefoni durante i concerti
Apple ha, infatti, appena ricevuto l’ok al deposito di un brevetto preso l’US Patent and Trademark Office che prevede un sistema in grado di impedire alle persone di utilizzare smartphone, tablet e macchine fotografiche per scattare foto o registrare video in determinate condizioni. Un sistema che sta dalla parte degli artisti secondo cui, la condivisione di video di concerti su piattaforme come YouTube o Facebook, indeboliscono e corrompono il mercato musicale e sono una delle cause che possono determinare crolli nella vendita dei biglietti del concerto. Nel dettaglio il sistema si avvale di alcuni sensori a infrarossi posizionati vicino al palco e in grado di bloccare la registrazione di video e smartphone, i quali mostrerebbero un messaggio d’errore all’interno dell’app per la fotocamera. La stessa tecnologia, ovviamente, può essere utilizzata in tutti i luoghi in cui è vietato utilizzare device di registrazione, come i cinema. In sostanza, gli organizzatori di concerti e gli artisti stessi potrebbero essere autorizzati a configurare il dispositivo e impedire, così, agli spettatori di registrare le loro canzoni preferite.

La generazione dei Millenials
Il dibattito resta controverso poiché gli attori chiamati in causa hanno, tutti, le loro ragioni. Di fatto, un commento lasciato dal presidente di Assomusica, Vincenzo Spera, solleva un altro punto importante legato alla generazione dei Millenials, nati e cresciuti nell’era digitale a tutto tondo. «Il piacere di ascoltare la musica resta un valore assoluto che non deve essere guidato dal commercio, e dietro queste misure io credo ci sia anche la volontà di favorire la commercializzazione di video e foto ufficiali con l’artista - ha detto Vincenzo spera -. Non va dimenticato che chi va ad un concerto lo fa per vivere un’esperienza indimenticabile, che solo un video o un selfie ai suoi occhi può certificare. Come faccio a dire ad un ragazzo che il suo cellulare deve essere bloccato dopo che ha fatto un viaggio di 300 chilometri per potersi fare una foto sotto al palco di Vasco in uno stadio pieno? Gli aspetti commerciali non devono sopraffare quelli emotivi, che sono importanti allo stesso modo».