20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
innovazione e media

Google lancia Amp, le pagine web si caricheranno 4 volte più in fretta

I tempi di caricamento delle notizie sul mobile rappresentano un problema centrale all'interno dell'industria dei media. E i gruppi tech sanno che una attesa prolungata spinge l'utente a lasciare l'applicazione o a non leggere il contenuto scelto

NEW YORK - Spesso leggere una notizia sul proprio smartphone diventa un impresa: nonostante il bombardamento di clic sullo schermo, la pagina non ne vuole sapere di aprirsi. E così, una brutta giornata di lavoro rischia di trasformarsi in un vero e proprio incubo. Mentre i giornali e i magazine online continuano a faticare, le notizie restano un territorio di conquista per i colossi della tecnologia. In particolare Google, Facebook e Apple si stanno sfidando sui tempi di risposta, ovvero in quanti secondi dal click sul proprio telefonino una news può essere letta. Google ha lanciato Accelerated Mobile Pages, il progetto open source annunciato lo scorso autunno che promette di caricare quattro volte più velocemente una pagina, usando un decimo dei dati rispetto agli standard. Negli ultimi mesi Mountain View ha lavorato insieme a diversi gruppi media tra cui Vox e il Wall Street Journal per cercare di raffinare la tecnologia.

Il progetto Accelerated Mobile Pages
Come funziona? Quando si fa una ricerca su mobile la notizia appare in piccole finestre con una anteprima grafica e con il simbolo Amp in verde. Cliccando si va direttamente a una pagina interna a Google che contiene l'articolo. Questo non vuol dire che la pagina è ospitata solo sui server di Google. Anzi, il colosso californiano ne fa solo una copia per tagliare i tempi, ma la notizia e la pagina continuano a essere ospitate da chi le ha prodotte. Per ora funziona solo sulla versione per browser mobile di google.com, ma a breve sarà disponibile anche per la app di Google per Android e per iOS di Apple.

La sfida di Google
La decisione di Google si inserisce in nuovo terreno di sfida con gli altri colossi tecnologici. Nel maggio del 2015 Facebook aveva introdotto Instant Articles, che permette di leggere articoli di media come New York Times, Bbc e Guardian, direttamente all'interno della pagina del social network. In questi modo (senza il reindirizzo a un altro link) si diminuiscono notevolmente i tempi di apertura della notizia. Oltre a Facebook anche Apple con la sua applicazione News sta cercando di andare nella stessa direzione. I tempi di caricamento delle notizie sul mobile rappresentano un problema centrale all'interno dell'industria dei media. E i gruppi tech sanno che una attesa prolungata spinge l'utente a lasciare l'applicazione o a non leggere il contenuto scelto. E su questo versante sta lavorando anche Twitter.

Controllo delle notizie ai giornali
Ma c'è una importante differenza rispetto a Instant Articles di Facebook, dice Google. I contenuti infatti non sono ospitati dai media e non da Google, cosa che dà ai giornali il totale controllo sulle notizie. Cosa che non avviene con Facebook. "Credo sia un accordo molto diverso rispetto a quello con Facebook Instant Articles. Sentiamo di avere un maggiore controllo del contenuto perché lo ospitiamo noi sui nostri server e il nostro modello di business si muove con lui", ha detto Kate Harris del New York Times, parlando con il Wall Street Journal.