Innovazione super, 10 oggetti che saluteremo nei prossimi 5 anni
Da qui a 5 anni potremmo dire addio a tantissimi oggetti che hanno fatto parte del nostro quotidiano. Causa? L'avanzare della tecnologia e le nuove innovazioni
ROMA - Dal passato c’è sempre da imparare, ma si sa, la tecnologia corre talmente veloce che a volte è difficile stare al passo con i tempi. Con questa nuova voglia d’innovazione che sembra aver spazzato i mestieri di un tempo, potremmo addirittura trovarci a dire addio ad alcuni oggetti del nostro vivere quotidiano che potrebbero essere ben presto sorpassati dalle nuove tecnologie. Secondo una ricerca effettuata dal sito TechCrunch potrebbero essere 10 gli oggetti che - da qui a 5 anni - saremmo costretti a salutare e riporre in cantina insieme ai vecchi ricordi.
Mouse, tastiere e telecomandi
Cala la vendita dei computer, cala la vendita di mouse e tastiere annesse. Dati alla mano, negli ultimi sei mesi, le vendite dei pc sono calate di quasi il 10 per cento. A forza di touchscreen e di sistemi super-avanzati le tastiere andranno ben presto gettate nella pattumiera e i mouse con loro. Addio anche ai telecomandi. Sì perché, nei prossimi anni la ricerca tecnologica si svilupperà in particolar modo nel settore internet con la progettazione dei dispositivi connessi. Risultato? La nostra casa diventerà sempre più smart e dotata di oggetti intelligenti. Chissà che non potremmo accendere la tv solo con uno sguardo? Good bye anche alle calcolatrici: oramai per i conti basta lo smartphone.
Chiavette usb, biglietti e password
Secondo l’Ericsson mobilit report - entro il 2020 - il 70% della popolazione mondiale userà uno smartphone. E intanto si espandono i servizi come Box, Dropbox e Google Drive che permettono di conservare una quantità illimitata di documenti praticamente gratis. Risultato? Addio chiavette. Addio anche alle password - di fatto poco sicure - che lasceranno spazio a tecnologie legate all’uso delle impronte digitali. Salutate definitivamente anche i biglietti dei mezzi pubblici cartacei: ora per pagare il ticket ci sono le applicazioni, i servizi via sms già applicati da molte città italiane. Per non parlare del parcheggio: per pagare la sosta basta uno smartphone.
Lavagne, documenti cartacei e assegni
Addio ai gessetti e alle punizioni dietro la lavagna: quasi il 50 per cento delle scuole è, ormai, dotata di lavagna interattiva multimediale e i fondi per approfondire il digitale ci sono, dichiara il Ministero dell’Istruzione. Addio anche agli assegni, già aboliti in buona parte del Nord Europa: secondo la Bce, nel 2013, solo il 5% dei pagamenti diversi da contate è avvenuto tramite assegno. Chiaramente addio a tutti i documenti cartacei: tutte le banche dati, ormai, sono online. Il risultato dovrebbe essere meno costi e più efficienza: ma i posti di lavoro?