17 agosto 2025
Aggiornato 16:00
Scienza | Paleontologia

Ecco l'anello mancante tra scimmia e uomo

Studio sul settimanale «Science» dopo il ritrovamento di fossili in Sudafrica di una creatura che risale a due milioni di anni fa

LONDRA - Una creatura che risale a due milioni di anni fa, con un cervello «sorprendentemente» evoluto e mani capaci di costruire oggetti: potrebbe essere lui l'anello mancante tra l'uomo e la scimmia. Il suo nome? Australopithecus sediba, un ominide con caratteristiche a metà tra l'umano e lo scimmiesco, protagonista di un recente studio appena pubblicato sulla rivista Science.

I resti del presunto antenato dell'uomo - la congiunzione fra l'australopiteco e il genere umano - sono stati rinvenuti in una grotta di Malapa in Sudafrica nel 2009, una cinquantina di chilometri a nordovest di Johannesburg. Secondo i paleontologici Australopithecus sediba camminava in posizione eretta, anche se in modo diverso dall'uomo moderno.

Finora - ricorda il Telegraph - si è sempre creduto che gli antenati più vecchi del genere Homo fossero i fossili rinvenuti nell'Africa orientale (attuale Tanzania): invece, questa creatura, descritta nei cinque articoli a lei dedicati da Science, potrebbe rivoluzionare le conoscenze sull'evoluzione, poiché più vecchia di centinaia di migliaia di anni: risale, per l'esattezza, a 1 milione e 997mila anni fa.