19 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Scioglimento ghiacci Artico

Clima, corrente del Golfo a rischio

Negli ultimi 20 anni il volume di uno strato di acqua dolce che «galleggia» sull'Oceano Artico è aumentato del 20%

LONDRA - Lo scioglimento dei ghiacciai della regione artica potrebbe disturbare la corrente del Golfo e forse deviarla, con conseguenze pesanti per il clima e l'economia della Gran Bretagna e della Scandinavia. E' il timore degli scienziati di 17 istituti di ricerca di 10 Paesi europei, secondo cui negli ultimi 20 anni il volume di uno strato di acqua dolce che «galleggia» sull'Oceano Artico è aumentato del 20%.

SALINITÀ DELLE ACQUE - Secondo gli studi, si tratta del risultato dello scioglimento del ghiaccio sul mare Artico e dei volumi di acqua dolce riversati dai fiumi canadesi e siberiani che portano al mare più acqua dallo scioglimento dei ghiacciai interni. Ad esempio nella regione della Baia di Baffin, a ovest della Groenlandia, è stata individuata una grande massa di acqua dolce di oltre 7500 chilometri cubici, circa il doppio del volume del grande Lago Vittoria.
Questa massa, più leggera dell'acqua salata su cui poggia, è mantenuta nella sua posizione dai venti che circolano in senso orario. Ma se dovesse incanalarsi attraverso la corrente del Labrador verso l'Atlantico del nord, interferirebbe di sicuro con la corrente del Golfo, il cui flusso è fortemente influenzato dalla salinità delle acque.

LA CORRENTE DEL GOLFO - La Corrente del Golfo, insieme alla Corrente nord-atlantica, sua estensione in Europa, è una potente corrente oceanica calda. Nasce nel Golfo del Messico ed è di vitale importanza per la mitigazione del clima dei paesi europei che si affacciano sull'Oceano Atlantico: Portogallo, Spagna, Francia, Irlanda e Gran Bretagna; la sua influenza si estende fino alla Scandinavia e oltre.
Il nastro trasportatore è un'enorme corrente che trasporta l'acqua calda del Golfo del Messico attraverso l'Atlantico; essa poi, quando si raffredda in prossimità del circolo polare artico, si inabissa. Dopodiché il ciclo ricomincia sino ad arrivare all'influsso del movimento terrestre.