4 ottobre 2024
Aggiornato 22:30
Basato su analisi statistiche

IBM, ecco il super software che prevede il crimine

In Usa e Uk si sperimenta l'uso della tecnologia per prevenire i crimini. Ma si teme per la privacy

LONDRA - Un software messo a punto da Ibm «prevede» i crimini prima che avvengano: lo sperimentano in alcune zone degli Usa e in Gran Bretagna, e avrebbe già permesso una riduzione del 30 per cento del tasso di criminalità.

CRUSH - Nel film «Minority Report», tratto da un racconto di Philip K. Dick, a Tom Cruise servivano persone dotate di telepatia e chiaroveggenza per arrestare gli assassini prima ancora che uccidessero. Il software Ibm, battezzato Crush («schiaccia», ma è l'acronimo di Criminal reduction utilising statistical history) agisce su basi più scientifiche: registra e classifica tutte le informazioni disponibili sui delitti commessi, tenendo conto dei diversi «modus operandi» di ogni crimine, e le confronta con i dati contenuti negli archivi di polizia, le informazioni sui pregiudicati e il loro modo di comportarsi, le soffiate degli informatori, le tipologie di reati connesse a luoghi specifici. In questo modo, gerarchizzando i dati «storici» sul comportamento criminale, individua i luoghi nei quali è più probabile che venga commesso un delitto, dal furto d'auto, alla rapina, alla violenza per bande e così via. Rilascia le informazioni su richiesta dei funzionari di polizia oppure, quando si supera una certa soglia di probabilità, dà autonomamente l'allarme.

ANALISI PREDITTIVA - Si tratta in sostanza di un'applicazione al mondo criminale dei cosiddetti sistemi di «analisi predittiva», nei quali, grazie a software specifici, si analizzano i diversi sviluppi di una certa situazione e si tracciano diversi scenari in ordine di probabilità. Gli impieghi principali sono nel'ambito dell'economia, ma si usano anche nei campi più diversi, dall'analisi del traffico agli studi sociologici. Non mancano le applicazioni militari.

Crush è stato testato nell'area di Memphis (Tennessee), una delle zone più turbolente degli Usa, dove a detta della della facoltà di Criminologia dell'università locale ha permesso di ridurre del trenta per cento il numero dei reati, secondo quanto riporta il sito specializzato PRNewswire Ora è in valutazione anche in Gran Bretagna, in due distretti non precisati dalle autorità locali. Gli autori del programma vorrebbero renderlo più preciso aumentando le fonti dei dati con le informazioni tratte dalle telecamere di sorveglianza e i profili degli utenti dei siti di social networking. Ma sono prevedibili proteste dei difensori della privacy e dei diritti civili.