28 agosto 2025
Aggiornato 03:00
GENETICA

Identificato un secondo gene responsabile della Corea di Huntington

Rara patologia neurodegenerativa ad origine genetica causata dalla mutazione della proteina Huntingtina

Un team di ricercatori della Johns Hopkins University ha identificato un secondo gene responsabile della Corea di Huntington, rara patologia neurodegenerativa ad origine genetica causata dalla mutazione della proteina Huntingtina, già identificata nel 1993. La proteina Huntingtina mutata, infatti, sebbene si accumuli nei soggetti affetti in tutte le cellule dell’organismo, è in grado di manifestare tossicità e morte cellulare esclusivamente nella zona cerebrale deputata al controllo dei movimenti, il corpo striato, che, alla morte dei pazienti, risulta devastata al punto da essere assottigliata come un foglio di carta.

La causa di questo fenomeno, secondo la ricerca appena pubblicata, sarebbe da attribuire a una seconda proteina denominata Rhes, rilevata quasi esclusivamente nello striato. Questa proteina, in grado di combinarsi con la proteina mutata tipica del morbo di Huntington, risulta determinare una reazione chimica, con un processo altamente tossico denominato SUMOylation, secondo quanto recentemente pubblicato recentemente sulla rivista Science. Per scoprirlo, i ricercatori avrebbero inserito in cellule embrionali umane e cellule cerebrali murine differenti combinazioni di Huntingtina mutata e Rhes, scoprendo che la morte delle cellule cerebrali avveniva solo quando sia la proteina mutante che la proteina Rhes erano entrambe presenti.

Per difendersi dalla Huntingtina mutata, le cellule formando vistosi aggregati proteici, nel tentativo di liberarsene come se si trattasse di cumulo di immondizia. Con l’aggiunta di Rhes il fenomeno dell’aggregazione dalla Huntingtina mutata viene meno, portando quindi ad una reazione chimica tra Rhes stessa e l’Huntigtina altamente tossica ed in grado di condurre la cellula alla morte. Di qui il collegamento con altre malattie responsabili di danno cerebrale, come l’Alzheimer, molte delle quali sono caratterizzate da quelli che vengono definiti «aggregati» di alcuni tipi di proteine difettose, imputati quali causa del danno cerebrale nel frenetico tentativo del cervello di salvarsi. Il prossimo passo sarà quello di verificare se la rimozione della proteina Rhes da topi affetti dal morbo di Huntington sarà in grado di rallentare, o addirittura prevenire, la morte delle cellule cerebrali senza causare importanti effetti collaterali. Se l’ipotesi dovesse essere confermata, il target potrebbe essere un farmaco in grado di bloccare l’attività della proteina appena scoperta.