28 agosto 2025
Aggiornato 02:00

Scienza: in Vaticano si discute di riabilitare Giordano Bruno

Cabibbo: «Non sarà facile riconoscere che non c'era motivo per rogo»

Città del Vaticano - La Chiesa cattolica riabilita Giordano Bruno? «Forse», risponde Nicola Cabibbo, presidente della Pontificia accademia delle scienze. «Ne ho parlato in Vaticano - prosegue il fisico in un'intervista a Famiglia cristiana - ma per ora segnali non ce ne sono. La teoria di Giordano Bruno oggi è dimostrata dall'esistenza dei pianeti extrasolari, osservati dai telescopi in orbita. Il problema sono il processo e la condanna. Credo che se ne sappia meno che del processo a Galileo Galilei. E poi - aggiunge Cabibbo - non sarà facile riconoscere che non c'era alcuna ragione per metterlo al rogo».

Nell'intervista al settimanale dei paolini, Cabibbo affronta anche i difficili rapporti che nel passato ci sono stati tra la Chiesa e altri scienziati famosi. Darwin? «Chi dice che, siccome sappiamo come funziona l'evoluzione, non c'è più bisogno di Dio, sbaglia completamente», afferma il fisico, precisando che «dobbiamo partire dal principio che la scienza si occupa di leggere il libro della natura, che non può essere sbagliato, perché è opera di Dio».

Il caso Galileo, poi «ha disorientato», secondo Cabibbo. «La Chiesa era impreparata di fronte al nuovo modo di indagare la natura, quasi che la scienza pretendesse di svelare il Mistero. La ricerca dei dati oggettivi, invece, non compromette il Mistero. Ma c'è voluto Giovanni Paolo II per risistemare le cose, rileggendo il processo a Galileo. Ciò non significa - conclude il presidente della Pontificia accademia delle scienze - che tutto sia a posto. Ancora troppe sono le porte chiuse nel rapporto tra scienza e teologia».