Ambiente, Greenpeace: dimezzare emissioni entro 2050 non basta più
Serve taglio 40% al 2020 e riduzioni in Paesi in via di sviluppo
BONN - In vista dei negoziati internazionali sui cambiamenti climatici in programma a Bonn (Germania) dal 29 marzo al 9 aprile, Greenpeace avverte che per rispondere alla gravità della situazione i Paesi industrializzati dovrebbero impegnarsi a ridurre le proprie emissioni di gas serra maggiormente e più velocemente di quanto ritenuto necessario fino ad oggi.
Per l'associazione ambientalista le più recenti prove scientifiche sull'accelerazione dei mutamenti del clima e sull'accresciuto rischio di impatti irreversibili e catastrofici richiederebbe infatti un taglio delle emissioni del 40% al 2020 associato a «obiettivi di riduzione ambiziosi» anche da parte dei Paesi in via di sviluppo. Secondo l'associazione per evitare cambiamenti climatici fuori controllo, le emissioni globali di gas serra non solo devono essere stabilizzate entro il 2015, ma devono poi essere portate il più vicino possibile allo zero entro la metà del secolo.
«I cambiamenti osservati, tra cui la rapida perdita dei ghiacci della calotta polare artica in estate, mostrano chiaramente che la possibilità di una catastrofe climatica è molto più imminente di quanto si immaginava» scrive in una nota Martin Kaiser, direttore sul clima di Greenpeace International. «L'unico modo per intervenire è ridurre drasticamente e velocemente le emissioni» aggiunge.
«La crisi economica ha dimostrato che i Governi sono in grado di prendere le decisioni necessarie per affrontare l'emergenza. Lo stesso deve avvenire per il clima» scrive Francesco Tedesco, responsabile della campagna energia e clima di Greenpeace Italia. «I Paesi industrializzati - continua - hanno la grande responsabilità di salvare il Pianeta da impatti catastrofici e lo devono fare ora perché il tempo utile per agire sta rapidamente svanendo». A Bonn si terrà la prima sessione preparatoria alla Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici di Copenhagen.
L'incontro è fondamentale per l'intero processo che dovrà portare a un accordo globale sul clima. Nello spirito di un progressivo rafforzamento e ampliamento degli impegni internazionali secondo Greenpeace anche i Paesi in via di sviluppo dovranno impegnarsi a ridurre la crescita delle proprie emissioni del 15-30% al 2020. Per ottenere questo impegno è tuttavia necessario che i Paesi industrializzati garantiscano aiuti economici ai Paesi in via di sviluppo per circa 110 miliardi di euro (140 miliardi di dollari) all'anno.