19 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Nuovi risultati e prospettive per i sistemi storage

IBM: grazie al progetto Quicksilver, record di prestazioni e riduzione dei consumi

Nuovi risultati e prospettive per i sistemi storage

Ingegneri e ricercatori IBM del laboratorio di sviluppo di Hursley (UK) e del laboratorio di ricerca di Almaden (California-USA) hanno raggiunto risultati di prestazione che superano l’attuale record di un sistema storage (1) del 250 per cento.
Per la prima volta in assoluto IBM ha dimostrato l’impatto che la tecnologia «solid-state» può avere sulle modalità in cui le aziende e le persone gestiscono e accedono alle informazioni.

I risultati sono stati ottenuti abbinando la tecnologia «solid state» di tipo Flash con la tecnologia IBM di virtualizzazione ad elevata scalabilità. «Quicksilver» - è il nome in codice del progetto - ha permesso di realizzare un prototipo di sistema storage con prestazioni di oltre 1 milione di operazioni di I/O al secondo (IOPS) con tempi di risposta inferiori al millisecondo (ms). Se confrontato con il risultato di benchmark più veloce raggiunto da un sistema storage (1) Quicksilver è in grado di migliorare le prestazioni del 250 per cento riducendo a 1/20 il tempo di risposta medio, a un quinto lo spazio fisico necessario e richiedendo solo il 55% dell’energia e del raffreddamento.

Un miglioramento di prestazione di questa entità può avere impatti significativi per il business di una azienda consentendo di svolgere, a parità di tempo, il doppio o il triplo di operazioni e di raggiungere livelli di efficienza senza precedenti per applicazioni «time-sensitive» come nel caso di sistemi di prenotazione e sistemi finanziari di trading. Inoltre tale risultato può consentire di raggiungere risultati impensabili nell’ambito di soluzioni per data warehouse e per analisi delle informazioni.

IBM ha scelto di adottare un approccio ad ampio spettro per sfruttare al meglio le potenzialità dello storage di tipo «solid state». Questa tecnologia emergente, a differenza dei dischi magnetici tradizionali, non ha parti meccaniche in movimento e non risente quindi dei tempi di ritardo tipici dei dispositivi elettromeccanici.

Leader da 15 anni per numero di brevetti negli USA, la IBM è impegnata a sviluppare, integrare ed ottimizzare le soluzioni storage «solid state» in una ampia gamma di applicazioni, middleware, sistemi operativi, server e sistemi storage, ma non limitandosi semplicemente a sostituire i tradizionali moduli a disco con moduli «solid state». Per esempio IBM è stata la prima, nel giugno del 2007, a introdurre in ambiente blade disk drive allo stato solido consentendo ai clienti di raggiungere elevati livelli di affidabilità.

Questo progetto coinvolge diverse divisioni IBM e promette significativi risparmi energetici e miglioramenti di prestazione, introducendo ulteriori funzionalità per la gestione automatizzata delle infrastrutture.

Ricerca e innovazione - Decenni di innovazione nello sviluppo dei chip di memoria, dei dischi magnetici, dei database relazionali e nell’integrazione tra diverse tipologie di storage hanno consentito alla IBM di realizzare una «tecnologia di provisioning» in grado di identificare nella infrastruttura la presenza di dispositivi storage con caratteristiche differenziate, di bilanciarne l’utilizzo e di gestire in modo automatico tali dispositivi, anche di tipo «solid state». In questo ambito la ricerca IBM ha depositato una serie di brevetti inerenti a metodolgie per assicurare livelli di servizio e prestazioni adeguate per le applicazioni critiche. Quicksilver è uno dei risultati degli investimenti che la IBM sta realizzando per sviluppare nuove tecnologie in grado di fornire funzionalità innovative nei data center, creando valore per il business delle aziende.

Per maggiori informazioni, visitare http://www.ibm.com/storage.

Note (1) Confronto effettuato con un sistema storage IBM System Storage SAN Volume Controller che virtualizza sistemi storage a disco tradizionali. I risultati certificati di prestazione per benchmark standard SPC-1 sono pubblicati sul sito dello Storage Performance Council.