29 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Senato ferma sentenza corte suprema dopo proteste di piazza

Argentina, bloccata legge sul rilascio dei criminali della dittatura

Dopo tante proteste, la piazza ha vinto. Il Parlamento argentino ha approvato una legge che impedisce il rilascio anticipato delle persone condannate per crimini commessi durante gli anni della dittatura militare

BUENOS AIRES - Dopo tante proteste, la piazza ha vinto. Con un voto all'unanimità del Senato il parlamento argentino ha approvato una legge che impedisce il rilascio anticipato delle persone condannate per crimini commessi durante gli anni della dittatura militare del 1976-1983. Un tema che aveva suscitato proteste e imponenti manifestazioni di piazza nei giorni scorsi. Il parlamento ha quindi bloccato una controversa sentenza della corte suprema che aveva stabilito il ritorno in libertà dei condannati che avessero scontato i due terzi della pena per reati di tortura, rapimento, omicidio e altre violenze commesse durante la dittatura. La decisione della Corte riguarda un unico caso ma avrebbe potuto aprire le porte della impunità a circa 750 militari. Soddisfatti i tanti manifestanti che hanno riempito le piazze di Buenos Aires insieme alle madri e alle nonne di Plaza de Mayo, l'associazione che si batte per i desaparecidos. «Sono qui per dire che una cosa del genere non può accadere, questo è un capitolo che la società argentina ha già chiuso. I colpevoli devono stare in prigione», ha detto un manifestante. «Provo odio, rabbia - ha detto una madre di un desaparecido - dovrebbero vergognarsi». Lo stesso presidente Macri prima del voto aveva detto di essere "contrario a ogni strumento che favorisca l'impunità, soprattutto quando si tratta di crimini contro l'umanità".