23 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Sparatoria New York

Un'estate di sangue per gli Stati Uniti

L'ultimo terribile crimine che avviene in questa estate densa di episodi sconvolgenti sceglie come palcoscenico l'iconico ingresso dell'Empire State Building, a New York City

NEW YORK - L'ultimo terribile crimine che avviene in questa estate densa di episodi sconvolgenti sceglie come palcoscenico l'iconico ingresso dell'Empire State Building, a New York City. Dopo la sparatoria durante la proiezione del nuovo film di Batman in un cinema di Aurora, in Colorado, dove il 20 luglio scorso il ventiquattrenne James Holmes ha fatto irruzione pesantemente armato e ha ucciso dodici persone ferendone altre cinquantotto, e dopo che il 5 Agosto Wade Michael Page ha ucciso sei persone e ne ha ferite quattro in un tempio Sikh a Oak Creek, in Wisconsin, l'estate di sangue americana ha raggiunto New York.

I PRECEDENTI - La sparatoria avvenuta alle nove di questa mattina ora locale di fronte all'Empire State Building, sulla 5th Avenue, ha terrorizzato la città, anche perchè avvenuta in un luogo gremito di turisti. New York ha però alcuni precedenti. Il più clamoroso e simile è avvenuto il 23 febbraio 1997, quando Abu Ali Kamal, immigrato palestinese di 69 anni, ha aperto il fuoco sulla terrazza panoramica in cima all'Empire State Building, uccidendo un turista e ferendo altre sei persone, prima di togliersi la vita. Nel 2007 la figlia di Kamal raccontò al New York Daily News che il gesto del padre era dettato da motivazioni politiche.
Negli ultimi anni altri episodi hanno minato l'incolumità di cittadini e turisti a Manhattan. Il 14 marzo 2007 il trentaduenne David Garvin entrò in una pizzeria nel Greenwich Village e sparò ad un impiegato e due poliziotti, uccidendoli, prima di essere ferito a morte dalla polizia. L'11 febbraio 2011 Maksim Gelman terrorizzò la città per 28 ore consecutive girando fra Brooklyn e Manhattan, uccidendo quattro persone e ferendone altre sei.

AGGRESSORE GIÀ DIFFIDATO IN PASSATO - La vittima della sparatoria avvenuta questa mattina a New York si chiamava Steve Ercolino e dal dicembre 2005 lavorava per Hazan Import, ditta con sede nei pressi dell'Empire State Building che importa accessori femminili. Secondo il New York Times Ercolino, 41 anni, aveva già ottenuto in passato un ordine restrittivo nei confronti dell'aggressore Jeffrey Johnson, 58 anni, che era stato licenziato lo scorso anno dalla stessa società. Nella borsa dell'assassino, che abitava nell'Upper East Side, sarebbero stati trovati ulteriori proiettili.
«Era un uomo che amava la sua famiglia», ha confidato al Wall Street Journal la cognata di Ercolino, che non aveva figli. «Era il migliore zio per i miei figli», ha aggiunto la donna che lo ha descritto come generoso, divertente, amorevole e compassionevole.
Johnson è stato invece ucciso dalla polizia. Inizialmente i principali network americani avevano sostenuto che la seconda vittima fosse una passante estranea ai fatti.

BLOOMBERG ELOGIA LA POLIZIA - «Questa è una tragedia che sarebbe stata peggiore senza atti di eroismo». Lo ha dichiarato il sindaco di New York Michael Bloomberg nel corso della conferenza stampa indetta davanti all'Empire State Building in seguito alla sparatoria in cui questa mattina sono rimaste uccide due persone e altre otto sono rimaste ferite.
«Ogni giorno i nostri poliziotti mettono a rischio la propria vita per proteggerci», ha affermato il sindaco che pochi minuti prima della sparatoria, avvenuta alle 9 di mattina, stava affrontando nel suo show radiofonico settimanale i pericoli «della grande diffusione di armi nelle strade». Bloomberg è infatti un grande oppositore delle armi da fuoco.
«Tutti gli altri feriti ce la faranno», ha confermato il sindaco Bloomberg, secondo cui l'aggressore aveva una sola pistola ed era stato licenziato un anno fa.