Cina, in vigore il divieto di fumare nei luoghi pubblici
Ma c'è scetticismo: nessuna campagna di sensibilizzazione. Il tabacco uccide più di un milione di persone ogni anno in Cina
PECHINO - Il divieto di fumare negli spazi pubblici chiusi è entrato in vigore oggi in Cina, ma pochi sono coloro che contano nel pieno rispetto della nuova misura restrittiva voluta dall'autorità centrale, in un paese che conta più di 300 milioni di fumatori. La legge non è stata preceduta da alcuna campagna di sensibilizzazione degna di questo nome e i più scettici continuano a pensare che i cinesi consumeranno ancora le loro sigarette in luoghi come ascensori o sale d'attesa degli ospedali.
Secondo la nuova normativa, gli «operatori degli esercizi commerciali in luoghi pubblici» devono pubblicare degli avvisi di «divieto di fumare» e impegnarsi a impedire ogni violazione. Secondo la stampa locale, le aziende e gli uffici non sarebbero interessati dal divieto. Quanto a bar, ristoranti, trasporti pubblici, resta una grande incognita sull'effettiva applicazione della legge.
Il tabacco uccide più di un milione di persone ogni anno in Cina. Alcuni pacchetti di sigarette costano soltanto 3 yuan (0,33 euro). Gli esperti cinesi e stranieri temono una triplicazione del numero di vittime entro il 2030.