23 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Tunisia

«Siamo barricati in casa», francesi temono violenze

Gruppi di vandali saccheggiano beni della famiglia Trabalsi, moglie di Ben Ali

PARIGI - «Che la Francia faccia qualcosa, che ci vengano a prendere, non siamo al sicuro!», implora una cittadina francese residente in uno dei quartieri chic alla periferia di Tunisi. «Siamo barricati in casa da questo pomeriggio. Dei gruppi di vandali di 15-20 persone sfondano le porte per rubare. Circolano con coltelli, armi, se la prendono con le case, di tunisini e di stranieri», afferma Stéphanie Buscher, una francese di 39 anni, raggiunta dalla France Presse per telefono. «Il centro commerciale «Le grand Carrefour di La Marsa (il quartiere ricco, ndr) è stato saccheggiato ieri sera» e «questa notte, nella mia strada, ho visto gruppi di 10 persone inseguite dai soldati», mentre «gli elicotteri dell'esercito giravano sulle nostre teste», ha aggiunto, spiegando che «la polizia è scomparsa e l'esercito sembra sopraffatto». La situazione va verso l'anarchia.

«Abbiamo paura per la nostra vita, non c'è più benzina perché le stazioni di servizio sono state derubate, non si può più andare a cercare cibo perché i negozi sono chiusi o sono stati svuotati», continua la francese. «Non possiamo restare così, vogliamo andare via dalla Tunisia, ma ogni volta che chiamiamo l'ambasciata ci dicono di stare tranquilli e di restare in casa».
«A La Marsa ci sono stati dei saccheggi», conferma un altro espatriato francese, «la popolazione del quartiere ha saccheggiato sistematicamente tutte le case appartenenti ai Trabelsi», la famiglia di Leila Ben Ali, la moglie del presidente deposto. Gli altri francesi che lavorano con la sua società si sono radunati in un albergo di Tunisi, «per evitare di trovarsi di fronte a gruppi di vandali». Ma «per quanto ne sappiamo, per ora nessuna azienda ha deciso di evacuare i suoi dipendenti».