18 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Piano Condor

Desaparecidos, in 140 rischiano il processo a Roma

La Procura della caitale deposita gli atti. Notifiche attraverso le vie diplomatiche

ROMA - Oltre vent'anni di dittatura militare del Sud America potrebbero finire sotto processo. La Procura di Roma ha formalmente depositato gli atti nei confronti di 140 tra dittatori, esponenti delle giunte militari e dei servizi di sicurezza di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay, Perù e Uruguay. Torturatori e capi di Stato, generali e ministri, responsabili dei servizi segreti e strangolatori di bambini. E' un elenco lungo e complesso quello definito dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo in più di 10 anni di accertamenti e attività istruttoria. Le accuse contestate a vario titolo vanno dal sequestro, all'omicidio aggravato, alla strage.

Nelle carte del procedimento vengono chiamati in causa 59 argentini, 7 boliviani, 11 brasiliani, 20 cileni, 6 paraguayani, 4 peruviani e 33 uruguayani. Tra questi ultimi è compreso anche il nome di Jorge Fernandez Nestor Troccoli, 63 anni, arrestato tra il 23 e il 24 dicembre 2007 e poi tornato libero su decisione del tribunale del riesame. Ma molti sono i nomi noti presenti nell'elenco: l'argentino Jorge Rafael Videla; gli uruguayani Jorge Maria Bordaberry ed il suo successore Gregorio Alvarez; l'ex presidente del Perù, Francisco Morales e l'ex primo ministro Pedro Richter Prada.
Poi gli ex ministri argentini Walter Ravenna, Juan Carlos Blanco e Alejandro Rovira, l'ex capo della marina uruguayana Victor Ibargoyen, l'ex ministro dell'Interno paraguayano Sabino Augusto Montanaro Ciarletti, l'ex capo dei servizi segreti cileni (Dina) Manuel Contreras, già condannato a 20 anni di carcere in Italia per tentato omicidio del presidente della Dc cilena Bernardo Leighton, avvenuto a Roma nell'ottobre del 1975, e l'ex colonnello brasiliano Carlos Alberto Ponzi.