25 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Iraq

Padre Benjamin: Chirac offrì asilo ad Aziz, lui rifiutò

"Sentenza inammissibile, ora scendiamo in piazza"

ROMA - "Nel 2003 la Francia aveva offerto a Tareq Aziz l'asilo politico. Gli ho trasmesso personalmente il messaggio e ci furono trattative tramite l'ambasciata di Francia a Roma". Lo rivela, in un'intervista ad ApCom, Jean-Marie Benjamin, religioso francese che vive da anni in Italia, molto vicino all'ex vicepremier iracheno. Fu proprio Benjamin a organizzare nel febbraio 2003 - mese d'avvio dell'intervento militare americano in Iraq - una storica visita di Aziz in Italia e in Vaticano, dove il numero due di Saddam fu ricevuto da Giovanni Paolo II.

"Tutto era a pronto - spiega il religioso - e quando Aziz visitò Assisi approfittai di un momento per informarlo che la Francia gli offriva di ospitarlo a Parigi come alternativa al ritorno a Baghdad. Lui mi rispose: 'Ringrazio il governo francese e il presidente Chirac ma non mi è assolutamente possibile accettare, non posso lasciare il mio popolo sotto i bombardamenti, devo essere al suo fianco'. Sappiamo cosa è successo dopo".

Padre Benjamin non ha dubbi: quella emessa oggi dall'Alta corte di Baghdad è una "sentenza inaccettabile", innanzi tutto perché l'imputato in Iraq non ha potuto avvalersi di avvocati, "visto che il suo difensore, Badi Izzat Arif è dovuto fuggire in Giordania dopo due attentati e il sequestro dei suoi figli". La reazione a caldo è quella di una mobilitazione di piazza. "Sto contattando esponenti del mondo politico e culturale per organizzare al più presto una manifestazione davanti all'ambasciata irachena" riferisce il religioso. Fra i primi della lista, ci sono Vittorio Sgarbi e Nichi Grauso con cui nel 2000 Benjamin organizzò un volo Ammam-Baghdad per infrangere simbolicamente l'embargo anti-Saddam.