4 maggio 2024
Aggiornato 21:00
Intrappolati a oltre 600 metri di profondità

Cile: minatori liberi entro mercoledì

L'operazione dovrebbe essere completata nelle prossime 24 ore. Da qui dovrebbero uscire i 33 minatori bloccati

SAN JOSE - I lavori per mettere in sicurezza il pozzo di soccorso, attraverso il quale dovranno uscire i 33 minatori bloccati in una miniera del Cile, sono cominciati e dovrebbero terminare in 24 ore. Lo ha annunciato oggi l'ingegnere capo dei lavori, Andres Sougarret.
«Stiamo per calare in questo momento il primo tubo», ha detto Sougarret poco prima delle 10 locali (le 15 italiane).
Gli operai rivestiranno con 16 tubi di acciaio i primi 96 metri del pozzo di 622 metri di profondità. L'obiettivo è di facilitare il passaggio della capsula «Phenix», che riporterà ad uno ad uno i minatori in superficie. Le autorità non hanno ritenuto necessario rivestire il resto del pozzo poichè è in migliore stato e vi sono meno rischi che la capsula si incastri alle pareti.
Ieri sera, il ministro delle Miniere, Laurence Golborne, aveva detto che i lavori sarebbero durati 36 ore, ma secondo Sougarret, il conto alla rovescia è «cominciato già ieri sera» e la posa dei tubi «dovrebbe terminare nelle prossime 24 ore». I 33 minatori sono bloccati a 700 metri di profondità dal 5 agosto in una miniera a 800 km a nord di Santiago.

LA «GARA» - I 33 minatori bloccati da oltre due mesi in fondo ad una miniera in Cile, fanno quasi a gara a chi sarà l'ultimo a risalire in superficie: è quanto ha rivelato oggi il ministro della Sanità cileno, Jaime Manalich.
«Per spiegare quello che vivono, vi racconto una conversazione di ieri», ha dichiarato il ministro alla stampa assiepata intorno alla miniera di San Jose. «Io stavo dicendo loro che dobbiamo stabilire un ordine di risalita e che quest'ordine sarà fissato con loro sulla base di criteri tecnici», ha detto Manalich prima di aggiungere: «E quale è stata la loro reazione? 'Molto bene, signor ministro, io voglio uscire per ultimo'. Poi un altro è arrivato e ha detto: 'No, compagno, avevo detto che sarei stato io l'ultimo'. 'No, no, sarò io l'ultimo' è intervenuto un altro». «Conservano un ammirevole spirito di solidarietà», ha commentato Manalich.