20 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Francia

Caso Franceschi, la madre: mio figlio è stato picchiato

I familiari: «Non ammesso il medico legale italiano»

FIRENZE - Questa mattina i familiari di Daniele Franceschi, l'uomo di 36 anni di Viareggio morto qualche giorno fa in carcere in Francia, a Grasse, ufficialmente per arresto cardiaco, hanno potuto vedere il corpo del giovane prima dell'autopsia, che verrà eseguita in tarda mattinata e i cui risultati dovrebbero essere resi noti nei prossimi giorni. Secondo la madre, Cira Antignano, il figlio sarebbe stato picchiato in carcere.

«Ha il naso gonfio - ha continuato a ripetere uscendo dall'ospedale Pasteur di Nizza - e una macchia rossa grossa così». Altro motivo di rabbia per i familiari del carpentiere il fatto che non sia stato ammesso all'autopsia alcun medico legale di parte italiana. Ieri sera, dopo un lungo tira e molla, la famiglia di Daniele Franceschi sembrava avere ottenuto la presenza di un medico italiano all'autopsia, risultato frutto dell'interessamento diretto della Farnesina e del console italiano a Nizza. Oggi, invece, il diniego.

I sospetti sulla morte di Daniele Franceschi, carpentiere viareggino di 31 anni, morto in carcere a Grasse dopo 5 mesi di detenzione per uso di carta di credito falsa, si stanno però spostando sulle ore e i giorni che hanno preceduto quello che la polizia penitenziaria e la magistratura francese definiscono un semplice «arresto cardiaco». Se anche non risultassero lesioni sul corpo del Franceschi, come assicura la Procura di Grasse, per i familiari restano i dubbi sulla mancata assistenza medica, perché Daniele lamentava da tempo di stare male, anche con la febbre molto alta e dalla cella aveva scritto alla madre, dicendo di aver subito soprusi e maltrattamenti.