24 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Israele

Sparatoria Tel Aviv, l'assalitore nelle mani della Polizia

L'uomo aveva un coltello e una pistola giocattolo con il quale avrebbe cercato di prendere in ostaggio il viceconsole

TEL AVIV - L'uomo che ieri sera ha assalito l'Ambasciata turca a Tel Aviv, barricandosi nell'edificio e minacciando di incendiare la sede diplomatica, è stato consegnato alla polizia israeliana dopo essere stato neutralizzato dalla sicurezza turca.
Secondo quanto reso noto dal governo di Ankara l'uomo avrebbe cercato di prendere in ostaggio il viceconsole, ed aveva con sé un coltello, una latta di benzina e una pistola giocattolo: al momento della consegna alla polizia - sette ore dopo essere entrato nell'Ambasciata - sembrava zoppicare, forse a causa di una ferita di arma da fuoco.

Durante il sequestro l'uomo ha telefonato al quotidiano israeliano Maariv, identificandosi come Nadim Injaz e spiegando di aver già cercato di chiedere asilo presso l'Ambasciata britannica quattro anni fa. Anche allora, secondo quanto riferisce la stampa israeliana, si era barricato all'interno dell'edificio con una pistola giocattolo prima di essere immobilizzato dalla polizia; arrestato e condannato a un anno di carcere, era uscito di prigione poche settimane fa.
La rete televisiva israeliana Channel 2 ha trasmesso una registrazione di una chiamata telefonica nella quale un uomo - che parlava in ebraico - affermava di voler bruciare l'edificio: «Se non mi lasciano andare via dal paese brucerò tutto, le macchine, sfonderò le porte, spaccherò tutto». Injaz - che soffrirebbe di problemi mentali - aveva infatti affermato di avere con sé del liquido infiammabile e aveva chiesto di essere trasportato in volo in Turchia.