25 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Stati Ubiti

«Uccisero nel caos di Katrina», 4 agenti rischiano la pena morte

I fatti risalgono all'agosto del 2005, dopo l'ondata violenza post-uragano

NEW YORK - Quattro poliziotti di New Orleans sono stati incriminati per duplice omicidio, e ora rischiano la pena di morte. I fatti risalgono all'agosto del 2005 quando, nel pieno dell'emergenza scaturita dal passaggio dell'uragano Katrina, che aveva lasciato l'80% della città sommersa dall'acqua, i poliziotti avrebbero sparato a due uomini sul ponte Danziger, uccidendoli. New Orleans, nei giorni successivi all'uragano, aveva subito un'ondata di violenza, il crimine aveva preso il sopravvento anche fra i poliziotti: decine di agenti erano stati sospesi o licenziati.

I quattro poliziotti sono accusati di aver aperto il fuoco, uccidendo due persone disarmate e ferendone altre quattro. Una delle due vittime era un uomo con problemi mentali e fu colpito alle spalle. Subito dopo l'omicidio gli agenti avrebbero inventato deposizioni di testimoni, falsificato rapporti e lasciato una pistola sul luogo del delitto, cercando di giustificare la sparatoria. Altri cinque ex poliziotti si sono già dichiarati colpevoli di aver contribuito a depistare le indagini e sono in attesa di sentenza.

I quattro agenti, i sergenti Robert Gisevius e Kenneth Bowen, l'agente Anthony Villavaso e l'ex agente Robert Faulcon, rischiano ora la pena di morte, anche se l'avvocato dello Stato Jim Letten ha specificato che i pubblici ministeri non hanno ancora deciso se chiedere la pena capitale.

Nel dicembre del 2006 sette poliziotti erano stati accusati di omicidio e tentato omicidio, ma un giudice statale aveva lasciato cadere le accuse nell'agosto del 2008. Nel settembre dello stesso anno le autorità federali cominciarono le proprie indagini.