Congo: esplode camion cisterna in un villaggio
Almeno 331 morti e 214 feriti. Il veicolo andava troppo forte è uscito fuori strada ed è scoppiato incendiando le case con il tetto di paglia
BUKAVU - Almeno 300 persone, tra cui 60 bambini, sono rimaste uccise nell'esplosione di un camion cisterna carico di benzina, avvenuta ieri in un villaggio nell'est della Repubblica del Congo. Stando al «bilancio provvisorio» fornito dalla Croce rossa congolese, l'incidente ha causato 331 morti, tra cui 61 bambini e 36 donne, e 214 feriti, rimasti ustionati.
Il dramma si è consumato verso le 18 (ora italiana) a Sange, un grande villaggio situato 70 chilometri a sud di Bukavu, capoluogo della provincia Sud-Kivu, non lontano dalla frontiera con il Burundi. Stando a quanto riferito dal portavoce del governo provinciale, Vincent Kabanga, l'autocisterna, proveniente dalla Tanzania, si è ribaltata nel centro del villaggio. «C'è stata allora una gran calca e subito un'esplosione che si è propagata nel villaggio», ha aggiunto Kabanga, precisando che la gente era accorsa per recuperare combustibile.
Circa una ventina di case sono andate a fuoco, secondo la Croce Rossa. «I corpi sono calcinati. E' orribile, c'è ancora del fuoco sopra al camion», ha raccontato alla France presse un agente di sicurezza delle Nazioni Unite. Secondo un ufficiale della polizia congolese, sono diverse decine le case andate distrutte. La stessa fonte ha dichiarato che l'incidente sarebbe dovuto «a un eccesso di velocità», visto che la strada che passa a Sange è in buono stato.
«Al momento siamo in lutto a Sange», ha aggiunto il poliziotto, «c'erano molti bambini» al momento dell'esplosione. «La gente stava raccogliendo il combustibile che colava» quando è avvenuta l'esplosione, ha confermato la missione Onu per la stabilizzazione del Congo (Monuc), che ha messo a disposizione tre elicotteri «per procedere alle evacuazioni» e ha «attivato» i suoi ospedali a Uvira e Bukavu.
Più contraddittorie sono invece le notizie sulla presenza, tra le vittime, di alcuni caschi blu dell'Onu, che ha una base a Sange. Il portavoce della Monuc, Madnodje Mounoubai, ha smentito ogni coinvolgimento dei soldati. Altre notizie, non confermate di fonti ufficiali, riferiscono della presenza di soldati delle forze armate congolesi (Fardc) fra le vittime del dramma, aggiungendo che sarebbe stata una sigaretta a far esplodere l'autocisterna.