19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Voto Nordreno

Esulta Hannelore Kraft, artefice del successo Spd

«Questo è un giorno importante per il Nordreno Westfalia, i nero-gialli sono stati sconfitti!»

BERLINO - «Questo è un giorno importante per il Nordreno Westfalia, i nero-gialli sono stati sconfitti!». Hannelore Kraft esulta e ne ha ben donde. Perché è stata lei, che taluni avevano definito la «Fraeulein chancenlos», cioè la signorina senza speranze, la vera artefice di questa vittoria oltre ogni aspettativa della Spd, scacciata cinque anni fa dal governo regionale del Nordreno Westfalia e ora, con tutta probabilità, di nuovo con in mano le redini dell'esecutivo del più popoloso Land della Germania. Ma lei, 48 anni, economista prestata alla politica, ringrazia innanzitutto gli elettori: «Siete stati voi ad avermi portata fin qua». «Vogliamo governare questo Land e lo governeremo», ha detto davanti all'esultanza di migliaia di sostenitori, «la Spd è tornata».

Già al momento di deporre la scheda nell'urna, Hannelore, il marito al suo fianco, era apparsa sorridente e sicura della vittoria. I sondaggi le davano speranza, poi confermata dai primi exit poll e infine dai risultati definitivi. E Kraft ha ottenuto anche un chiarissimo consenso personale: nella sua circoscrizione infatti ha ricevuto il 49,3% di Erststimme (il voto che indica il candidato) e il partito il 40,8%.

Adesso Kraft, da taluni soprannominata la «Merkel della Spd», dovrà impegnarsi in una complicata fase negoziale per formare il nuovo governo: l'alleanza con i Verdi non è sufficiente a garantire la maggioranza assoluta dei seggi nel parlamento regionale. E durante la campagna elettorale la leader socialdemocratica non ha mai voluto dire con chiarezza se e fino a che punto avrebbe accettato un'alleanza con la Linke, che per la prima volta supera la soglia di sbarramento ed entra nel Landtag. Inoltre, i partner naturali della SPd, i Gruenen, entrano col piede pesante nel nuovo parlamento, forti di un consenso doppio rispetto a cinque anni fa, il 12,1%. Una coalizione rosso-verde godrebbe di 90 (67+23) seggi sui 181 in parlamento. Cdu e Fdp (nero-gialla) di 80 (67+13).