19 aprile 2024
Aggiornato 14:00
18 milioni di tedeschi chiamati alle urne

In Germania si pensa a voto Nordreno Westfalia

La durezza verso Atene motivata da ragioni di politica interna. L'esito del voto nel Land potrebbe influire pesantemente sugli equilibri del governo federale

BERLINO - Angela Merkel alza la voce con Atene e ancor di più lo fa il capo della diplomazia tedesca, il liberale Guido Westerwelle. Ma se le loro dichiarazioni di principio in difesa della stabilità dell'euro sono indirizzate formalmente a sud-est, l'attenzione dei due maggiori protagonisti della politica tedesca, in realtà, è tutta rivolta a nord-ovest, a quella Renania settentrionale dove il 9 maggio 18 milioni di cittadini tedeschi sono chiamati alle urne. E il loro «gioco» è stato chiaramente denunciato oggi dal leader della Spd, Sigmar Gabriel, che ha accusato la cancelliera di giocare il ruolo della «lady di ferro», invitandola poi a «gettare la maschera».

L'esito del voto nel Land del Nordreno Westfalia, fra i più ricchi e prosperi della Germania, potrebbe influire pesantemente sugli equilibri del governo federale. La Fdp, il partito liberaldemocratico che assieme all'Unione Cdu-Csu è alla guida dell'esecutivo, potrebbe non oltrepassare la soglia del 5%. Per questo il suo leader Westerwelle non disdegna di cavalcare il comune sentire dei tedeschi, in maggioranza ostili a pagare «di tasca propria» il sostegno economico ad Atene.

Attualmente i colori della coalizione al governo del Land sono gli stessi che a Berlino (nero e gialli, Cdu e Fdp) ma i sondaggi prevedono una sconfitta per l'esecutivo del cristiano-democratico Juergen Ruettgers. Oltre allo smacco politico di un'eventuale sconfitta della coalizione di governo uscente nel Land, vi sarebbe anche la perdita della maggioranza al Bundesrat, la Camera dei Laender, i cui componenti sono designati dai singoli governi regionali, con le relative ripercussioni sulla libertà d'azione del governo Merkel.

Ieri, l'atteso dibattito televisivo tra il governatore uscente Ruettgers e la sfidante, la socialdemocratica Annelore Kraft non ha appassionato né i telespettatori né i media, ed è stato dominato dai temi della scuola e della giustizia sociale. Uno scontro «ovattato» che si è animato solo sull'argomento delle possibili coalizioni, sul probabile ingresso della Linke nel Parlamento del Land e sul ruolo dei Verdi, tirati per la giacchetta da destra e da sinistra.

Secondo l'ultimo sondaggio Emnid per «Focus» la Cdu e la Fdp assieme otterrebbero il 46%, mentre Spd, Verdi e Linke il 51%. La Linke potrebbe entrare nel Landtag con un netto 6%.