Elezioni in Sudan: osservatori Ue lasciano Darfur
Capo missione De Kayser: «Impossibile lavorare in modo credibile»
KHARTOUM - Gli osservatori elettorali dell'Unione europea, che si trovano in Sudan per le elezioni presidenziali, legislative e regionali in programma dall'11 al 13 aprile prossimi, hanno deciso di lasciare la regione del Darfur, dove si combatte una guerra civile. Lo ha annunciato il capo della missione europea, Veronique De Kayser.
«Ho deciso di tornare indietro con tutta la squadra di sei osservatori che era in Darfur», ha spiegato De Keyser di ritorno a Khartoum dopo una giornata passata a El-Facher, storica capitale del Darfur. «E' sempre triste dover lasciare questa regione così povera, ma sapevo, venendo qui per osservare le elezioni che sarebbe stato impossibile farlo in maniera credibile», ha proseguito.
La Fondazione statunitense Carter, l'Unione europea, l'Unione africana, la Lega araba e il Giappone hanno inviato osservatori per verificare se il processo elettorale si svolge in maniera libera e giusta. La missione dell'Ue è la più importante con 130 osservatori. Dal 2003 in Darfur 300mila persone sono morte nella guerra civile, secondo le stime dell'Onu. Secondo Khartoum le vittime sono 10mila.