20 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Terrorismo. Mauritania

Mali, no a liberazione islamisti per l'ostaggio francese

E' condizione dettata dall'Aqmi, che trattiene anche due italiani

BAMAKO - Il Mali «non intende affatto» liberare fondamentalisti islamici attualmente detenuti nelle carceri del Paese, come ha chiesto al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi) in cambio del rilascio di un ostaggio francese. La stessa organizzazione terroristica ha rivendicato il sequestro di sei cittadini europei, due dei quali di nazionalità italiana: Sergio Cicala e la moglie Philomene Kaboré, originaria del Burkina Faso.

«Il Mali», hanno indicato fonti di sicurezza a Bamako, «non intende affatto liberare i combattenti islamici che sono attualmente nelle nostre prigioni. E' una decisione delle nostre autorità». Secondo le stesse fonti, la Francia - attraverso il suo ministro degli Esteri, Bernard Kouchner - ha chiesto «con insistenza» al Mali di liberare gli integralisti islamici per salvare la vita al suo connazionale (Pierre Camatte, rapito il 26 novembre). «Nessuno deve dettarci la nostra condotta. Siamo un Paese sovrano e prendiamo le decisioni che ci sembrano necessarie», ha commentato un'altra fonteMali di sicurezza maliana.

Aqmi ha fissato la settimana scorsa un nuovo ultimatum: la liberazione dei suoi membri arrestati in Mali in cambio di quella dell'ostaggio francese, la cui vita sarebbe in pericolo se Bamako e Parigi non accettassero l'accordo prima del «termine del 20 febbraio ».

Almeno quattro fondamentalisti islamici nel nord sono attualmente detenuti nelle carceri del Mali. Fra loro c'è un algerino che ricopre «un importante ruolo» nella gerarchia di Aqmi. Secondo fonti di sicurezza locali, l'Algeria avrebbe chiesto la sua estradizione e Bamako avrebbe preso tempo.

Sabato, il presidente del Mali Amadou Toumani Touré aveva invitato a «essere ottimisti» sulla sorte degli ostaggi europei.