23 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Fallito attentato negli Stati Uniti

Guantanamo-Yemen, la nuova pista seguita dagli inquirenti

Almeno due dei probabili mandanti erano stati nella base-prigione. uno sviluppo che pone problemi politici all'amministrazione Obama

NEW YORK - La pista che dalla base-prigione di Guantanamo porta allo Yemen è ormai quella privilegiata nelle indagini sul fallito attentato di Natale compiuto dal nigeriano Umar Farouk Abdulmutallab su un volo della Delta Airlines fra Amsterdam e Detroit: uno sviluppo che pone problemi politici all'amministrazione Obama, che ha deciso di chiudere la base all'inizio del 2010 e di trasferire parte dei detenuti in una prigione vuota nell'Illinois e parte in paesi terzi.

Almeno due dei leader del gruppo yemenita Al Quaida nella Penisola Arabica, che due giorni fa ha rivendicato il fallito attentato del nigeriano, sono infatti ex prigionieri di Guantanamo: si tratta di Abu al-Hareth Muhammad al-Oufi, un comandante già noto attraverso video dell'organizzazione terrorista, e di Said al-Shihri, considerato il vice-capo, trasferito dall'amministrazione di George Bush alle autorità saudite nel 2007 e rilasciato dopo un programma di reinserimento. Ieri l'emittente americana Abc, citando fonti del governo americano e documenti del dipartimento della Difesa, aveva indicato come mandante dell'attentato anche l'ex prigioniero di Guantanamo n. 333, Muhamad Attik al-Harbi.

Il gruppo di Al Qaeda nella Penisola Araba si è formato nel gennaio di quest'anno, quando il leader Naser Abdel Karim al-Wahishi ha annunciato una 'fusione' delle sigle di Yemen e Arabia Saudita. Al-Wahishi, anche noto come Abu Bashir, era fra 23 membri di Al-Qaida che fuggiti da una prigione nello Yemen nel 2006: è fra i maggiori ricercati in Arabia Saudita. L'organizzazione è accusata di numerosi attacchi nello Yemen, fra cui uno all'ambasciata americana di San'a, il rapimento e uccisione di diversi turisti tedeschi, sudcoreani e britannici.

Abdulmutallab era stato in Yemen dall'inizio di agosto all'inizio di dicembre del 2009, dopo avere ricevuto un visto per studiare l'arabo in una scuola della capitale. Il ministro dell'Informazione Hassan al Lozy ha dichiarato ieri che il giovane ha trascorso un secondo periodo nel paese dal 2004 al 2005. Secondo i dirigenti, i maestri e i compagni di studi di Adbulmutallab all'Istituto per la lingua araba di San'a hanno detto che il nigeriano avrebbe frequentato la scuola solo nel mese del Ramadan di quest'anno, iniziato a fine agosto: il che solleva i dubbi su cosa abbia fatto durante il resto del suo soggiorno, finito a dicembre.

Ieri il ministro degli Esteri yemenita Abu-Bakr al-Qirbi, intervistato dalla Bbc, aveva ammesso che potrebbero esserci nel paese arabico circa 300 guerriglieri che «potrebbero essere in grado di pianificare degli attacchi simili a quello di Detroit».

Il ministro ha chiesto più aiuto ai paesi occidentali: «Abbiamo bisogno di maggiore addestramento per creare delle unità antiterrorismo, di equipaggiamento militare e di mezzi di trasporto, in particolare elicotteri».