Londra chiede all'Ue drastico taglio delle emissioni per il 2020
Il Premier Brown sostiene la riduzione del 30% ma l'Europa è divisa. La Polonia ieri ha preso una netta posizione in tal senso
LONDRA - La Gran Bretagna chiede all'Europa una drastica e «reale» riduzione delle emissioni inquinanti, sorpassando timori e divisioni. «I nostri Paesi devono essere tanto ambiziosi quanto pretendono di esserlo», dichiara il premier Gordon Brown in un'intervista al quotidiano The Guardian. Esortazione che arriva mentre a Copenaghen la Conferenza Onu sul clima entra nel secondo giorno e quindi nella fase «operativa». «Non è sufficiente dire 'posso fare questo, potrei fare questo, forse farò questo' - punzecchia il capo del governo londinese - io voglio creare una situazione in cui l'Unione europea sia convinta di andare verso il 30%» di riduzione delle emissioni entro il 2020.
LA POLONIA CONTRARIA - Brown si rivolge a un'Ue divisa sull'opportunità di rivedere l'obiettivo di taglio dei gas a effetto serra dal 20% al 30% entro il 2020 (rispetto al 1990) in caso di accordo a Copenaghen. Varie cancellerie preferirebbero attendere il varo di un impegno giuridico vincolante nel 2010. La Polonia ieri ha preso una netta posizione in tal senso, contrapponendosi alla posizione oggi ribadita da Brown e condivisa apertamente dalla Gran Bretagna.