Israeliano ucciso da agenti di sicurezza dello stato ebraico al valico di Erez
Aveva superato la barriera di sicurezza in Cisgiordania. Apparentemente soffriva di «disturbi mentali»
GERUSALEMME - Un israeliano, che tentava di superare la barriera di sicurezza che circonda la striscia di Gaza vicino al valico di Erez, è stato ucciso da agenti di sicurezza dello stato ebraico. Lo ha annunciato la radio pubblica.
LA DINAMICA - La vittima, sulla trentina, è riuscita a superare il «muro» ed è penetrata nel perimetro di sicurezza che circonda il punto di passaggio riservato ai pedoni. L'uomo è poi corso verso il punto di passaggio delle automobili. Gli agenti di sicurezza lo hanno localizzato e gli hanno invano intimato di fermarsi. Gli agenti hanno successivamente sparato in aria a scopo di avvertimento, ha aggiunto la radio.
Spaventato, è tornato sui propri passi prima di voltarsi di nuovo e correre verso la striscia di Gaza. A questo punto, conformemente alle norme in vigore in questo settore «sensibile», agenti e soldati hanno aperto il fuoco contro di lui per evitare che entrasse nella striscia di Gaza e fosse rapito dai palestinesi come il soldato Gilad Shalit, preso nel giugno 2006 e prigioniero nella striscia di Gaza.
INDAGINI IN CORSO - Secondo i primi elementi dell'indagine, la vittima originaria del sud di Israele soffriva apparentemente di «disturbi mentali». Un portavoce dell'esercito non è stato in grado di confermare o smentire queste notizie.