Per l'incendio in nightclub a Perm il bilancio sale a 112 morti
Ci sono 130 persone ancora ricoverate in ospedale. Il presidente Medvedev ha indetto per domani una giornata di lutto nazionale
PERM - E' aumentato a 112 morti il bilancio dell'incendio divampato venerdì sera in un nightclub nella città russa di Perm, negli Urali. Lo hanno reso noto i servizi di emergenza russi.
La portavoce del ministero delle Situazioni d'emergenza, Darya Kochneva, ha dichiarato che l'ultima vittima è un uomo deceduto per le gravissime ustioni riportate e che era ricoverato in un ospedale di Mosca, dove era stato trasferito in condizioni disperate.
LA DINAMICA - A provocare il rogo è stato uno spettacolo pirotecnico organizzato subito dopo la mezzanotte dallo staff del Lame Horse, un ristorante che nel fine settimana viene trasformato in discoteca. Sono stati sparati fuochi d'artificio e uno ha colpito il soffitto (in sintetico), infiammando tutto: la gente in preda al panico è morta bruciata, spinta o intossicata. Molte vittime sono rimaste intrappolate nella calca che si è formata, con i presenti che cercavano di scappare dall'unica, stretta uscita del locale.
LUTTO NAZIONALE - Circa 130 persone sono ricoverate in ospedale e molte di loro sono in condizioni critiche. Al locale erano state già inflitte due multe per inosservanza delle norme anti-incendio. Il presidente russo Dmitri Medvedev, che ha chiesto la pena più dura possibile per i responsabili («non hanno né cervello né coscienza», ha detto), ha indetto per domani una giornata di lutto nazionale.