20 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Si temono violenze, rafforzata la sicurezza

Oggi le prime elezioni amministrative in Kosovo dopo indipendenza

Un voto che arriva in un clima di rinnovata tensione tra i partiti di etnia albanese rivali

PRISTINA - Sono in programma oggi in Kosovo le prime elezioni amministrative organizzate dalle autorità locali dalla dichiarazione di indipendenza dalla Serbia. Un voto che arriva in un clima di rinnovata tensione tra i partiti di etnia albanese rivali, di timore di frodi e di un probabile boicottaggio della minoranza serba.

I leader del Kosovo e le autorità internazionali hanno chiesto elezioni pacifiche, dopo incidenti che hanno minacciato di far passare in secondo piano la consultazione. Le precedenti elezioni si erano svolte sotto l'autorità delle Nazioni Unite, che nel 1999 avevano assunto il controllo del Kosovo dalla Serbia. Nell'ultimo incidente, i soldati Nato sono stati chiamati per disinnescare una granata a mano rinvenuta all'esterno della sede di un partito dell'opposizione nel nord: un episodio che sottolinea le tensioni mentre gli elettori si apprestano a scegliere consigli locali e sindaci in trentasei municipalità, tra 74 partiti e coalizioni. La polizia ha annunciato che oltre 5mila agenti saranno in servizio per garantire la sicurezza durante le elezioni.

Il convoglio del primo ministro Hashim Thaci è stato bersaglio di una sassaiola in una roccaforte dell'opposizione e un candidato a sindaco dell'opposizione è uscito illeso da un apparente tentato omicidio dopo che la sua auto è stata vittima di un'imboscata. L'ambasciata degli Stati Uniti in Kosovo ha detto di aver preso nota dell'incidente con «angoscia» e ha invitato tutti i contendenti ad «astenersi da violenze e provocazioni». Finora 63 nazioni hanno riconosciuto l'indipendenza del Kosovo, compresa l'Italia.

Il primo ministro ha dichiarato in un'intervista nei giorni scorsi che il voto è cruciale perchè il Kosovo si attesti come democrazia e guadagni ulteriore riconoscimento. Sono un milione e mezzo i cittadini che hanno diritto al voto, ma gli analisti prevedono scarsa affluenza e un boicottaggio compatto delle urne da parte della minoranza serba. Quest'ultima, che rappresenta il 5 per cento della popolazione, ha regolarmente ignorato le elezioni dietro pressione di Belgrado a ignorare le istituzioni controllate dagli albanesi.