29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Società. Religione

Briefing in Vaticano su Anglicani, scisma sullo sfondo

A inizio anno tradizionalisti hanno chiesto ingresso in Chiesa

Città del Vaticano - Un briefing su un tema attinente ai rapporti con gli Anglicani avrà luogo oggi in Vaticano alla presenza del Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale William Joseph Levada. Sullo sfondo, i disaccordi interni alla Comunione anglicana su temi come i gay e l'ordinazione di donne vescovi.

«Non peschiamo nel lago anglicano», ha detto di recente il cardinal Walter Kasper, responsabile del Vaticano per i rapporti con le altre confessioni cristiane, a proposito dell'ipotesi di conversioni alla Chiesa cattolica. «Se ci sono fedeli anglicani che vogliono diventare cattolici, seguendo lo Spirito e la loro coscienza, noi li accogliamo, perché pensiamo che vadano rispettati la libertà di coscienza e di religione. Ma - ha concluso Kasper - continuiamo il dialogo con la Chiesa anglicana, non cambiamo politica e non facciamo proselitismo. Ad ogni modo - ha aggiunto - non è il mio dicastero, ma la Congregazione per la dottrina della fede a occuparsi di questa materia». E oggi il prefetto dell'ex Santo Uffizio è atteso in sala stampa vaticana assieme a mons. Joseph Augustine Di Noia, segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Il giornale australiano The Record è stato il primo, a inizio anno, a dare la notizia secondo la quale il Papa si stesse preparando ad accogliere nella piena comunione con Roma vescovi, sacerdoti e fedeli della «Traditional Anglican Communion», ossia quel gruppo di anglicani che si sono da tempo staccati dalla comunione con l'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams ed hanno chiesto di essere riammessi «in blocco»: sono mezzo milione tra fedeli e clero. Alla base di una divisione tra anglicani, l'atteggiamento dell'ala 'liberal' nei confronti dei gay e l'ordinazione di donne e omosessuali. Gli anglicani si sono divisi da Roma quando, nel 1534, re Enrico VIII non ottenne dal Papa l'annullamento del suo matrimonio.