19 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Mondo. Pakistan

Assalti armati coordinati a Lahore, 26 morti

Città sotto assedio per ore, presi di mira tre edifici pubblici

LAHORE - Hanno seminato il panico a Lahore, con tre assalti armati contro altrettanti edifici delle forze di sicurezza in cui sono rimaste complessivamente uccise ventisei persone. Non si allenta la morsa sul Pakistan dei terroristi, determinati a far desistere le autorità dai progetti di offensiva contro il territorio alla frontiera afgana.

Uno degli attentati odierni, contro un centro di addestramento per le truppe d'assalto alla periferia di Lahore, si è protratto fino al pomeriggio, prima che gli agenti uccidessero cinque terroristi e liberassero una famiglia tenuta in ostaggio.

Gli attacchi terroristici hanno paralizzato questo centro culturale del Pakistan, Paese dotato di armi nucleari e stretto alleato degli Stati Uniti, dimostrando la notevole organizzazione dei terroristi e la loro capacità di mettere a segno azioni sofisticate e coordinate contro strutture fortificate a dispetto dell'alto livello di guardia. Nessun gruppo ha ancora rivendicato gli attentati, anche se i sospetti sono subito caduti sui talebani che si sono attribuiti gran parte dei precedenti. Gli attentati odierni sono inoltre gli ultimi in ordine cronologico a evidenziare la crescente minaccia per il Punjab, provincia in prossimità dell'India dove si ritiene che i talebani abbiano effettuato incursioni stringendo alleanze con la guerriglia locale.

Il bagno di sangue che ha travolto il Pakistan negli ultimi undici giorni, ha spiegato il presidente Asif Ali Zardari, non sottrarrà il governo dalla sua missione di eliminare gli estremisti violenti. «Il nemico ha scatenato una guerriglia», ha spiegato il ministro degli Interni, Rehman Malik, «La nazione intera dovrebbe essere unita contro questo sparuto gruppo di terroristi e, voglia Dio, li sconfiggeremo».