19 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Mondo. Filippine

Tifoni, frane, inondazioni: 540 morti in due settimane nelle Filippine

Prima il passaggio di tifone Ketsana, poi quello di Parma. Le autorità si sono viste costrette a richiedere l'aiuto internazionale

PANGASINAN - Le intemperie che si abbattono da due settimane senza sosta sull'arcipelago delle Filippine hanno causato in totale almeno 540 vittime e milioni di sinistrati.

Almeno 181 persone hanno perso la vita a causa degli smottamenti di terreno provocati dalle piogge torrenziali del tifone Parma che hanno colpito il settentrione delle Filippine, la regione montuosa della Cordigliera, a nord dell'isola di Lucon. Nella solo provincia di Benguet, 120 persone sono morte per le frane in cinque diverse località. Tutti i terreni agricoli di Luçon sono completamente inondati, le dighe a monte non sono riuscite a fermare le precipitazioni. «Il livello delle piogge nella regione è senza precedenti», certifica il Centro di coordinamento per le catastrofi naturali. Nella provincia di Pangasinan, che ospita 2,5 milioni di abitanti, le inondazioni hanno sommerso i piani terra di migliaia di abitazioni.

L'esercito americano, che aveva inviato aiuti dopo il passaggio della tempesta Ketsana, ha dispiegato verso il nord le sue squadre, dotate di mezzi aerei e di gommoni.

L'ultimo bilancio di Teksana, il tifone più violento degli ultimi quarant'anni a Malina, è di 337 morti e 37 dispersi. Le autorità si sono viste costrette a richiedere l'aiuto internazionale.