1 agosto 2025
Aggiornato 10:30
Esteri. Stati Uniti

Oggi in libreria «True Compass», autobiografia di Ted Kennedy

Il senatore finì di scriverlo poche settimane prima della morte

NEW YORK - E' morto da meno di un mese il senatore Ted Kennedy, portato via da un tumore al cervello; oggi la sua autobiografia «True Compass«, come dire «La vera bussola», appare nelle vetrine delle librerie statunitensi fra aspettative contrastanti. Molti si aspettano che il volume - 532 pagine a un prezzo ufficiale di 35 dollari - finisca dritto nelle liste dei bestseller: da settimana piovono prenotazioni.

Sul sito Amazon.com, «True Compass» è al numero 2 dei libri prenotati, dietro «The Lost Symbol», il sequel del popolarissimo «Il Codice da Vinci» di Dan Brown anch'esso oggi in libreria.

L'autobiografia dell'ultimo dei fratelli Kennedy ha già sollevato l'attenzione del pubblico americano puntando nuovamente i riflettori sui capitoli più significativi della storia della famiglia «reale» e della storia americana. In primis l'incidente di Chappaquiddick, che segnò Ted Kennedy fino alla morte. Il rimorso per la ragazza lasciata morire la notte del 19 luglio 1969 non abbandonò mai il senatore democratico che anche nelle sue memorie è tornato a ricordare la sua collaboratrice, Mary Jo Kopechne, definendo il suo comportamento «non scusabile».

Tra i capitoli cruciali della storia anche la morte di Jfk, il fratello presidente, che l'anziano senatore del Massachussetts attribuisce nel suo libro alla mano di un unico assassino. Una rivelazione destinata a riaprire l'eterno dibattito.

Nel libro, a cui Kennedy ha lavorato per quasi due anni e che ha concluso poche settimane prima di morire lo scorso 25 agosto, il «vecchio leone» della politica americana ripercorre la sua avventura umana senza tralasciare gli episodi più controversi.

Un racconto per nulla edulcorato in cui il più giovane dei fratelli Kennedy racconta con rammarico anche gli anni difficili dopo il divorzio nel 1982, in cui il suo nome fu associato a relazioni con diverse donne. Il senatore torna anche sulla scelta di non candidarsi alle presidenziali del 1984 spiegando che sulla decisione influì la paura dei figli che anche lui potesse essere ucciso, come era avvenuto ai suoi due fratelli maggiori, John e Robert.

Nel libro emerge anche il difficile rapporto con il padre, il patriarca della famiglia Joseph, che segnò la vita di tutti i nove fratelli e alimentò, secondo lo stesso Ted, la competizione tra i figli per farli arrivare ai traguardi che aveva in mente per loro.