6 maggio 2024
Aggiornato 05:01
Immigrazione

Ue vuole migliorare distribuzione rifugiati tra Stati

Con maggiore solidarietà e coinvolgimento di Ong

BRUXELLES - Il commissario europeo per la Giustizia, la libertà e la sicurezza, Jacques Barrot, proporrà il 2 settembre un documento per migliorare la ripartizione tra gli Stati membri delle persone provenienti da paesi terzi e dotate dello statuto di rifugiati. «L'obiettivo è raggiungere una maggiore solidarietà a livello europeo, aprendo la strada ad altri possibili passi avanti in questa direzione», ha spiegato una fonte comunitaria.

In una bozza di documento si legge infatti che il principale obiettivo è «andare verso una convergenza a livello europeo in materia di asilo, fissando standards comuni minimi, stabilendo una procedura comune di asilo e uno statuto uniforme, rafforzando al tempo stesso la cooperazione pratica».

Nel documento si spiega che secondo le stime, nel 2010 saranno 203.000 le persone bisognose di uno statuto di rifugiato. Di questi, circa il 7% potrebbe dirigersi, sulla base dei dati del passato, verso un paese dell'Unione europea. «Il principale obiettivo di un'azione europea congiunta sulla redistribuzione deve essere innanzi tutto quello di dimostrare una maggiore solidarietà ai paesi terzi nell'accogliere rifugiati, coinvolgere più Stati membri nelle attività di ricollocamento e garantire un accesso sicuro e ordinato alla protezione per coloro che vengono trasferiti», si legge. Per Bruxelles, l'obiettivo è anche quello di «accrescere la sua efficacia e credibilità nelle questioni internazionali in generale».

Le cinque linee guida in base alle quali l'Ue intende procedere sono la partecipazione degli Stati membri su base volontaria, l'ampliamento delle attività di ridistribuzione nell'Ue, aiutando gli Stati membri a prendere dimestichezza con queste attività, migliorare l'adattabilità alle diverse circostanze, coinvolgere maggiormente le associazioni non governative, oltre ai governi stessi, e infine assumere un'ottica di evoluzione e di miglioramento della gestione del problema. Il gruppo di esperti sul ricollocamento, Reg, dovrà riunirsi più spesso e in modo regolare. L'Ue intende inoltre collaborare in modo più stresso con l'Ufficio delle Nazioni unite per i rifugiati, UNHCR.