5 maggio 2024
Aggiornato 21:00
Kirkouk la provincia più corrotta

Un iracheno su cinque ammette di aver versato tangenti

Lo rivela un'inchiesta realizzata dalla Commissione per l'Integrità pubblica

BAGHDAD - Un iracheno su cinque afferma di aver pagato tangenti in uffici pubblici e la ricca provincia petrolifera di Kirkuk, nel nord, risulta essere la più corrotta del Paese. Lo rivela un'inchiesta realizzata dalla Commissione per l'Integrità pubblica. Secondo l'indagine condotta da questo organismo indipendente, incaricato di lottare contro la corruzione, su 4.806 persone interrogate in 63 uffici, 1.029 hanno affermato di aver preso una bustarella, vale a dire il 21,4%.

In un quarto degli episodi, è stato il funzionario ad aver chiesto direttamente il denaro, mentre per il resto dei casi è stato il cittadino a proporre una tangente per «accelerare la procedura, eliminare gli ostacoli amministrativi o aggirare la legge».

La provincia più colpita è Kirkuk dove il 55,88% delle persone interrogate negli uffici governativi afferma di avere versato denaro a dipendenti dello Stato. Subito dietro la provincia di Diyala, a nord di Baghdad, dove il 41,23% delle persone intervistate ha affermato di avere pagato bustarelle.

Obama: «Guerra Usa in Iraq finirà nel 2011» - «Gli Stati Uniti terranno fede agli impegni presi con l'Iraq con l'accordo sulla sicurezza firmato a giugno e ritireranno tutte le truppe per la fine del 2011». Lo ha annunciato il presidente americano Barack Obama. «Per quella data la guerra in Iraq sarà finita», ha detto alla convention dei veterani Usa.

Barack Obama prevede che ci sarà un aumento della «insensata» violenza in Iraq, ma assicura che gli Usa saranno comunque in grado di rispettare le scadenze fissate per il ritiro delle truppe entro la fine del 2011. Alla convention dei reduci americani a Phoenix, Arizona, alla convention dei Veteran of Foreign Wars, il presidente americano ha spiegato che in Iraq le divisioni settarie porteranno a un maggior numero di attentati e uccisioni di innocenti. «Lo sappiamo», ha detto. «Ma rispetteremo i nostri impegni. E per l'America la guerra in Iraq finirà», ha assicurato.