20 agosto 2025
Aggiornato 15:30

Presidenziali Mauritania: Opposizione denuncia «farsa elettorale»

Dati parziali danno generale Aziz in testa con il 51% dei voti

NOUAKCHOTT - I quattro principali candidati dell'opposizione mauritana hanno denunciato le elezioni presidenziali definendole «una farsa elettorale», in una conferenza stampa tenuta poco dopo la diffusione dei primi dati parziali che danno in vantaggio il candidato governativo, il generale Mohammed Ould Abdel Aziz.

Messaud Ould Boulkheir - che ha parlato a nome di tutti i candidati - ha affermato che «i risultati che iniziano a circolare dimostrano come si tratti di una farsa volta a legittimare il colpo di stato militare» dello scorso agosto, guidato da Aziz e nel quale venne deposto il Presidente eletto, Sidi Ould Abdallahi.

Boulkheir ha chiesto che le autorità competenti come la Corte Costituzionale e il Ministero degli Interni «non accettino di ratificare i risultati» e ha invitato la popolazione a mobilitarsi per «far fallire questo golpe elettorale».

Secondo i dati diffusi dal Ministero dell'Interno, con un terzo dei voti scrutinati Abdel Aziz avrebbe raccolto il 51,6% delle preferenze, il che gli permetterebbe di essere eletto direttamente al primo turno.

Più di 1,2 milioni di elettori erano chiamati a scegliere tra nove candidati alla massima carica dello Stato. Per la prima volta hanno votato anche i mauritani che oggi vivono in 26 Paesi stranieri. La comunità internazionale ha inviato circa 250 osservatori, in particolare dell'Unione africana (Ua), dell'Unione Europea (Ue), dell'Organizzazione Internazionale della Francofonia e della Lega araba.

Aziz si era dimesso lo scorso aprile dalla guida della giunta militare per potersi candidare: durante la campagna elettorale si è presentato come il «candidato dei poveri», pronto ad avviare «un cambiamento costruttivo». Altro favorito è il colonnello Ely Ould Mohamed Vall, già protagonista nel 2005 di un colpo di Stato e che due anni più tardi passò il potere ai civili al termine di una «transizione» spesso indicata come esemplare.

Queste elezioni registrano per la prima la partecipazione di un candidato islamico moderato, Jemil Ould Mansour, leader dell'unico partito politico islamico del Paese, autorizzato nel 2008 e presente in Parlamento con cinque deputati. Tra i candidati figurano anche due uomini politici della minoranza nera (20% della popolazione che discende dagli schiavi): Kane Hamidou Baba, vicepresidente dell'Assemblea nazionale, e Ibrahima Moctar Sarr, che alle presidenziali del 2007 aveva ottenuto quasi l'8% dei voti.