19 aprile 2024
Aggiornato 16:30

UA: tensioni a Sirte sul progetto di un «governo africano»

Diplomatico teme una proposta della Libia su corte dell'Aia

SIRTE - Discussioni serrate oggi a Sirte, in Libia, tra i capi di Stato africani chiamati a confrontarsi sul progetto di dare vita a un «governo africano». Il leader libico Muammar Gheddafi, attuale Presidente di turno dell'Unione africana, ha sollecitato la creazione di una «Autorità» con ampi poteri, nonostante le riserve espresse da molti paesi, in particolare dell'Africa australe.

Forte la tensione che si respirava questa mattina tra le 53 delegazioni, all'indomani di un duro confronto tra i ministri degli Esteri, conclusosi con uno scontro tra Nigeria e Libia. «Sono tutti molto arrabbiati e non si sa ancora come andrà a finire», ha detto un delegato prima della seduta plenaria dei capi di Stato. Alcuni paesi rimproverano a Gheddafi di voler forzare la loro decisione, facendo approvare fin da questo vertice la creazione di una «Autorità» dotati di poteri che riguardano difesa, relazioni internazionali e commercio estero. Il numero uno libico può contare su alleati come Senegal e Mali, ma deve confrontarsi con l'opposizione di alcuni pesi massimi del continente, come Nigeria, Sudafrica e Angola, che non sembrano disposti a cedere. Prima della seduta plenaria, il ministro degli Esteri dell'Angola, Assunção dos Anjos, ha ribadito la posizione del suo Paese, che mira ad arrivare «lentamente» a un'unione che sia prima di tutto economica e poi politica.

Già all'ultimo vertice dell'Ua, lo scorso febbraio, il progetto aveva suscitato accesi disaccordi tra i capi di Stato, che avevano rinviato il dossier ai ministri degli Esteri. Per due volte il colonnello Gheddafi ha fatto irruzione nelle riunioni tenute a Sirte dai ministri degli Esteri prima dell'avvio ufficiale del vertice, affermando che è ormai tempo di decidere e ipotizzando il ricorso a un voto dei capi di Stato in caso di stallo. «Se i due terzi sono d'accordo, il rimanente terzo dovrà ottemperare e rispettare la decisione della maggioranza», ha proposto Gheddafi. «Un voto sarebbe una catastrofe, verrebbero a galla le divisioni», ha dichiarato oggi il delegato di un paese dell'Africa sub-sahariana.

Un altro diplomatico ha invece lanciato il monito sul rischio di accendere un altro teso dibattito tra i leader africani, qualora la Libia decidesse di sottoporre a esame la «proposta inattesa» di imporre delle condizioni alla cooperazione tra gli Stati membri dell'Ua e la Corte penale internazionale dell'Aia (Cpi), dopo il mandato di arresto spiccato contro Presidente sudanese Omar al Bashir, presente a Sirte. Il 13simo vertice dell'Ua dovrebbe infine affrontare la questione della sicurezza e delle crisi del continente, prestando particolare attenzione alla Somalia. I leader dei paesi vicini alla Somalia, tra cui Etiopia e Kenya, hanno chiesto l'invio «senza indugi» di altre truppe africane nell'ambito della missione di pace Ua (Amisom).