28 aprile 2024
Aggiornato 22:30

Guerra Iraq: Blair chiede a Brown inchiesta a porte chiuse

Ex Premier temeva «processo politico»

LONDRA - L'ex premier britannico Tony Blair chiese al successore Gordon Brown di far svolgere a porte chiuse l'inchiesta indipendente sulla guerra in Iraq perché temeva in caso contrario di essere sottoposto a un "processo politico": è quanto pubblica il settimanale britannico The Observer.

Blair avrebbe scelto inoltre di non discutere la faccenda personalmente con Brown per paura di una fuga di notizie, ma di aver utilizzato come tramite il segretario di gabinetto, Gus O'Donnell: Downing Street da parte sua ha ammesso di aver consultato "diverse persone, tra cui ex membri del governo" prima di decidere, la settimana scorsa, sulle modalità dell'inchiesta.

L'ex premier avrebbe temuto in particolare di dover testimoniare in pubblico e sotto giuramento sull'utilizzo delle informazioni di intelligence - molte delle quali rivelatesi infondate - e sui suoi numerosi colloqui privati con l'allora presidente degli Stati Uniti, George W. Bush.

The Observer rivela inoltre che sei settimane prima dell'invasione, in un incontro a Washignton, Bush e Blair presero in considerazione delle possibili azioni di provocazione che avrebbero costretto l'Iraq a violare le risoluzioni dell'Onu, come l'utilizzo di aerei spia U-2 con i colori delle Nazioni Unite.

La decisione di Brown ha suscitato molte polemiche soprattutto tra l'opposizione conservatrice: se le sessioni non saranno rese pubbliche i Tories hanno minacciato di nominare una nuova commissione dal mandato più ampio in caso di vittoria alle prossime elezioni politiche.