20 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Spazio UE giustizia penale

Maria Grazia Pagano: «Occorre una cultura giudiziaria comune»

«Il principio del reciproco riconoscimento, pietra miliare della cooperazione giudiziaria, è lungi dall'essere realizzato in maniera soddisfacente»

Con una Raccomandazione al Consiglio sul futuro dello spazio Ue di giustizia penale, adottata oggi a stragrande maggioranza (427 a favore e 49 contrari), il Parlamento Europeo rileva come il livello di cooperazione giudiziaria penale nell'Unione europea sia stato finora «piuttosto modesto». Il principio del reciproco riconoscimento, pietra miliare della cooperazione giudiziaria, è lungi dall'essere realizzato in maniera soddisfacente.

«Affinché tale principio possa essere pienamente efficace - afferma Maria Grazia Pagano, deputata europea Pd-Pse, relatrice della Raccomandazione - occorre una cultura giudiziaria comune a livello europeo, basata sulla fiducia reciproca, su principi comuni e un certo livello di armonizzazione, nonché sulla protezione dei diritti fondamentali», con particolare attenzione alla protezione delle vittime, alle condizioni delle carceri, ai diritti dei detenuti ed alle garanzie procedurali.

La Raccomandazione sottolinea poi come la formazione di giudici, procuratori, avvocati e altri operatori della giustizia giochi un ruolo fondamentale nello sviluppo di una cultura giudiziaria comune a livello europeo.

«Occorre - continua Pagano - fare il punto, insieme a Commissione e Parlamento europeo, sullo stato attuale della formazione giudiziaria nell’UE, esaminandone i punti deboli e le necessità, e agire per superare l'attuale modello formativo basato prevalentemente sulle scuole di specializzazione nazionali, che non hanno contribuito a creare una vera cultura giuridica comune». Suggerisce quindi la creazione di una Scuola giudiziaria europea per giudici, procuratori, e altri attori giuridici.

«Ma se la formazione è certamente il principale elemento di conoscenza reciproca, esso da solo non garantirebbe quel salto in avanti verso uno spazio giuridico comune: occorre per questo - conclude Pagano - un quadro normativo comunitario più efficace. Non si può allora prescindere da una valutazione, per ora assente o sporadica, a tutto campo della giustizia, delle autorità giudiziarie e dell'implementazione delle direttive UE».