24 aprile 2024
Aggiornato 08:00

Oggi summit Obama-Zardari-Karzai: disinnescare «bomba» Pakistan

Timore per attacchi talebani, situazione sempre più incandescente

WASHINGTON - Almeno trenta vittime in un bombardamento aereo americano in Afghanistan e mezzo milione di civili evacuati dalla valle di Swat, nel nordovest del Pakistan, dove si attende l'inizio di una battaglia fra esercito governativo e talebani: non potrebbe essere più esplosivo lo scenario nella regione alla vigilia della visita a Washington dei presidenti Hamid Karzai e Asif Ali Zardari, dove vedranno il presidente Barack Obama per un minisummit a tre e due incontri bilaterali separati.

PIANTO ANTI AL QAIDA - L'obiettivo della visita di oggi è definire meglio i dettagli del piano anti Al Qaida di Obama, che considera cruciale affrontare la minaccia talebana congiuntamente nei due paesi: i due presidenti e i loro staff infatti non si limiteranno a vedere Obama, il segretario di Stato Hillary Clinton e importanti membri del Congresso, ma avranno colloqui anche con alti ufficiali dell'Fbi e della Cia.

STATO «NUCLEARE» - Al primo posto nella top list delle emergenze di politica estera della Casa Bianca vi è in questo momento la fragilità della situazione politica del Pakistan, considerata a Washington molto più pericolosa di quella afghana a causa della recente offensiva talebana e della potenza nucleare di Islamabad: lo stesso Obama lo ha ricordato la scorsa settimana, affermando che per l'America «assicurarsi che il Pakistan sia stabile» e non si trasformi in uno «Stato militante con armi nucleari» è un «enorme interesse di sicurezza nazionale». «Vigilare affinché le armi nucleari del Pakistan e il materiale nucleare nel mondo siano sicuri fa parte delle maggiori priorità del presidente: non ho dubbi che questo sarà evocato», ha detto il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs.

AVANZATA TALEBANI - Il capo degli Stati maggiori unificati del Pentagono, l'ammiraglio Mike Mullen, massimo vertice militare americano, pur dichiarandosi convinto del fatto che l'arsenale nucleare pachistano sia al sicuro, non ha nascosto di essere «gravemente preoccupato» per l'avanzata dei talebani verso la capitale del Pakistan e per la situazione militare in Afghanistan. Sullo sfondo, la debolezza dell'esecutivo di Zardari, e le insistenti voci di un accordo dietro le quinte fra Washington e il principale avversario politico del presidente pakistano, Nawaz Sharif, che oggi l'inviato americano per Pakistan e Afghanistan, Richard Holbrooke, ha cercato di fugare: «Il nostro obiettivo dev'essere sostenere senza ambiguità un Pakistan democratico, guidato dal suo presidente eletto, Asif Ali Zardari, e contribuire alla sua stabilità».

Ma dietro le dichiarazioni ufficiali, per l'amministrazione Obama il Pakistan di Zardari è un problema serissimo: l'avanzata dei talebani dalla valle di Swat ai distretti limitrofi e vicini alla capitale è stata la prova dell'incapacità del presidente di gestire la situazione. Gli islamisti hanno infatti rotto un accordo di tregua siglato con Islamabad, che aveva suscitato l'inquietudine di Washington. Ora, per cercare di capovolgere la situazione, l'esercito si prepara a un'offensiva su larga scala a Swat. Al suo arrivo a Washington, Zardari ha affermato che la ribellione islamica costituisce un pericolo per la sua sicurezza personale ma non per il suo governo.

AIUTI ECONOMICI - Per influenzare lo scenario pachistano, gli Stati Uniti dispongono anche di un'altra leva, quella finanziaria: il Congresso sta discutendo proprio in questi giorni gli aiuti economici al Pakistan. L'Enhanced Partnership with Pakistan Act, presentato dal senatore democratico John Kerry, prevede aiuti civili e per lo sviluppo economico da 7,5 miliardi su cinque anni, e altri 7,5 per i cinque anni successivi: il triplo rispetto al livello di aiuti attuale. Ma la Casa Bianca, che subisce la pressione del comitato di controllo della spesa non obbligatoria del Congresso, ha già fatto sapere che non darà «assegni in bianco» a Islamabad: saranno necessari insomma progressi tangibili nella lotta agli estremisti islamici.

AFGHANISTAN - E anche sul fronte afgano il lavoro di Obama si presenta come tutt'altro che facile: la Nato continua a registrare difficoltà nel contrastare la guerriglia talebana, e gli incidenti che coinvolgono la popolazione civile sono sempre più frequenti. Proprio di oggi è la notizia che sarebbero una trentina le vittime di un raid aereo della coalizione internazionale nella provincia di Farah: secondo Abdul Basir Khan, membro del consiglio provinciale, i corpi mutilati di uomini, donne e bambini, sono stati portati di fronte all'ufficio del governatore della provincia..

ELEZIONI PRESIDENZIALI - Nel frattempo, le elezioni presidenziali del prossimo agosto si avvicinano. Karzai, che appare come l'unico contendente con reali possibilità di essere eletto, ha scelto come candidato alla vicepresidenza Mohammad Qasim Fahim, un potente 'signore della guerra' che secondo Ong come Human Rights Watch è coinvolto in «molte attività illegali, tra cui il comando di milizie armate, il sostegno a gang criminali e a trafficanti di droga». La candidatura di Fahim ha suscitato l'inquietudine di diverse cancellerie occidentali.