19 agosto 2025
Aggiornato 05:30

Iran: Condannata giornalista Usa, nuovo fronte di crisi

8 anni per Roxana Zaberi accusata di spionaggio

TEHERAN - Per lei era intervenuto anche il Dipartimento di stato americano. Ma la condanna ad 8 anni di carcere comminata da un tribunale di Teheran alla giornalista irano-americana Roxana Zaberi raffredda le speranza di chi si aspettava un segnale di disgelo da parte iraniana nei confronti degli Usa. A fine marzo infatti Hillary Clinton aveva fatto sapere che una rappresentanza americana, a margine della conferenza dell'Aia sull'Afghanistan, aveva consegnato alla delegazione iraniana una lettera nella quale si domandava la liberazione di tre americani detenuti in Iran, fra cui anche quella di Saberi. Il portavoce della diplomazia iraniana, Hassan Ghashghavi, aveva smentito di aver ricevuto una simile missiva.

Due giorni fa, il portavoce del Dipartimento di stato Usa, Robert Wood, aveva respinto categoricamente le accuse di spionaggio rivolte alla giornalista, definendole «senza fondamento» e aveva espresso la sua «inquietudine in relazione a questo processo», che gli sembrava «ben lontano dall'essere trasparente».

Il processo si è svolto lunedì scorso, a porte chiuse, e si è chiuso in una sola giornata, una durata insolitamente breve per un processo in Iran. Secondo quanto affermato oggi dal padre della giornalista, Reza Saberi, la figlia sarebbe stata intimidita e convinta a cooperare, ammettendo le accuse nei suoi confronti, dietro la promessa di essere liberata. «Roxana ci ha detto che tutto quello che ha confessato non era vero, ma che era stata intimidita dalla polizia che le aveva detto che se avesse cooperato sarebbe stata liberata», ha dichiarato l'uomo - che si trova in Iran con la moglie - senza precisare quando aveva avuto luogo questa conversazione con la figlia.

Roxana Saberi, 31 anni, nata e cresciuta negli Stati uniti e da sei anni in Iran, di padre iraniano, si trova nel carcere di Evine, a nord di Teheran, dalla fine di gennaio. Inizialmente le autorità iraniane le avevano contestato di lavorare «illegalmente» nel Paese e di aver continuato le sue attività anche dopo che il governo le aveva ritirato il tesserino giornalistico. Il capo di imputazione si è poi tramutato in una ben più grave accusa di «spionaggio per conto di uno stato straniero (...) gli Stati uniti). L'avvocato della donna, Abdolsamad Khoramshahi, ha confermato che presenterà appello entro venti giorni.

Offensiva israeliana - La notizia della condanna, diffusa nel giorno in cui l'Iran festeggia la feste delle forze armate, coincide con altre notizie inquietanti. Oggi il «Times» britannico citando fonti israeliane parla di piani israeliani per attaccare militare i siti nucleari iraniani.

Secondo il quotidiano, le forze militari israeliane si preparano a lanciare a breve un massiccio attacco aereo contro i siti nucleari iraniani dopo aver ricevuto il via libera dal nuovo governo di Benjamin Netanyahu: «Si stanno effettuando preparativi a tutti i livelli per questa eventualità - ha detto al Times un alto funzionario della Difesa - Il messaggio all'Iran è che le minacce non sono solo parole». Approntate anche le esercitazioni per preparare la popolazione civile all'eventualità di una reazione iraniane.

Israele sarebbe pronto - continua il Times - a colpire oltre una decina di bersagli, inclusi convogli mobili. I siti nel mirino sono quello di Natanz, dove migliaia di centrifughe producono uranio arricchito; quello di Esfahan, dove 250 tonnellate di gas sono stipate nel sottosuolo; e quello di Arak dove un reattore produce plutonio.

La distanza da Israele di questi bersagli è oltre 1000 chilometri, un tragitto che può essere coperto dagli F15 e F16, sostenuti da elicotteri e mezzi di rifornimento. Israele si è dotato anche di tre apparecchi Awac (Airborne Warning and Control). Un eventuale attacco israeliano contro l'Iran implica il sorvolo degli spazi aerei giordani e iracheni dove vi è una forte presenza militare americana. Il recente attacco contro dei convogli in Sudan (che trasportavano presumibilmente armi destinate ad Hamas nella Striscia di Gaza) rientra tra questi preparativi delle forze israeliane per operazioni su lunghe distanze.