29 aprile 2024
Aggiornato 16:30

Pakistan, agguato Lahore, arbitro accusa: Polizia ci ha abbandonato

«Ovunque non c'era l'ombra di un poliziotto», ha detto Broad: «Hanno chiaramente lasciato la scena e ci hanno resi bersagli facili»

LONDRA - Un arbitro inglese che viaggiava sul pullman della nazionale di cricket dello Sri Lanka ha accusato la polizia pakistana di avere abbandonato la scena dell'agguato costato la vita ieri ad otto persone, rendendo gli atleti cingalesi «bersagli facili». Chris Broad, ex giocatore inglese chiamato ieri a dirigere il secondo test tra Sri Lanka e Pakistan, nel corso di una conferenza stampa tenuta oggi al suo ritorno in Gran Bretagna ha denunciato l'assenza di personale addetto alla sicurezza in occasione dell'assalto condotto da un commando di uomini armati nei pressi dello stadio di Lahore, in Pakistan.

«Ovunque non c'era l'ombra di un poliziotto», ha detto Broad: «Hanno chiaramente lasciato la scena e ci hanno resi bersagli facili». Broad è uscito illeso dall'agguato, condotto da circa dieci persone a volto coperto mentre il pullman della squadra percorreva una rotatoria vicina allo stadio dove si sarebbe dovuto giocare il match. Sei delle otto vittime sono agenti di polizia. Al momento dell'attacco Broad era seduto accanto al quarto ufficiale di gara, Ahsan Raza, ferito in maniera grave da un proiettile. L'arbitro inglese si è detto sorpreso dall'assenza delle misure di sicurezze promesse dal Pakistan Cricket Board e dalle autorità locali.

Non solo. Broad ha rivelato di essere stato avvertito di possibili rischi prima dell'inizio della serie di test match tra Sri Lanka e Pakistan: «Mi è arrivata una voce, sarebbe successo qualcosa. Io - ha detto ancora l'arbitro - ho girato le mie preoccupazioni all'International Cricket Council e loro le hanno inoltrate al Pakistan Cricket Board, che mi ha rassicurato tramite una e-mail. Mi dissero che si sarebbero occupati di allestire un apparato di sicurezza in stile presidenziale. Chiaramente non è andata così».