23 aprile 2024
Aggiornato 20:00
I giovani europei evitano le lauree scientifiche come mai prima nel passato

Riavvicinare i giovani alla scienza

Un workshop tenutosi quest'anno a Maastricht ha cercato di individuare modi per migliorare l'attrattiva di una carriera scientifica e ciò che le professioni scientifiche dovrebbero fare per attirare personale di primo livello

I giovani europei evitano le lauree scientifiche come mai prima nel passato. Se questa tendenza non si arresta, l'UE si troverà dietro alla Cina e all'India in materia di ricerca e sviluppo tecnologico, cosa che costituisce una minaccia per la competitività e la prosperità europee. Un workshop tenutosi quest'anno a Maastricht (Paesi Bassi) ha cercato di individuare modi per migliorare l'attrattiva di una carriera scientifica e ciò che le professioni scientifiche dovrebbero fare per attirare personale di primo livello.

Se l'Europa vuole rimanere ai primi livelli nella ricerca e nello sviluppo scientifico, deve continuare a rodurre un flusso sano di laureati in materie scientifiche e ingegneria. Sfortunatamente, non è quello che avviene in questo momento e il flusso di laureati in ingegneria e in scienze esatte (come fisica e chimica) continua a calare.

Mentre nell'UE diminuisce il conseguimento di lauree scientifiche, in Cina e in India avviene l'opposto. Ogni anno la Cina produce 300 000 laureati in materie scientifiche: tre volte il numero di quelli prodotti dalle università europee. E l'India presenta più o meno gli stessi risultati: dalle università indiane escono 450 000 laureati in ingegneria l'anno.

Occorre quindi al più presto attirare gli studenti dell'UE di nuovo verso le materie scientifiche. Le aziende europee stanno già iniziando a reclutare laureati in materie scientifiche della Cina e dell'India per supplire alla mancanza.

L'allontanamento dalle scienze è un trend generale che non si riscontra soltanto tra gli universitari, ma anche tra i giovani ricercatori. Bisogna cercare di capire a livello globale cosa stia avvenendo nella forza lavoro della scienza e dell'ingegneria, e la Fondazione europea della scienza (ESF) si è mossa organizzando, a maggio di quest'anno, un workshop intitolato «The Labour Market for Scientists and Engineers» («Il mercato del lavoro per scienziati e ingegneri«).

Scopo del workshop era di definire come è cambiato il mercato del lavoro della scienza e dell'ingegneria, e quale è stato l'impatto di questo cambiamento sul reclutamento e sulla soddisfazione lavorativa. L'organizzatore del workshop, Andries de Grip, ha dichiarato: «Abbiamo concentrato l'attenzione sia sulla ricerca teorica che su quella empirica, affrontando vari aspetti del mercato del lavoro di scienziati e ingegneri. Al fine di includere varie prospettive sul mercato del lavoro della scienza e dell'ingegneria, abbiamo riunito studiosi di diverse discipline come l'economia del lavoro, economia dell'innovazione, organizzazione industriale e scienze gestionali.»

Il workshop è stato suddiviso in cinque sessioni. La prima sessione prevedeva un intervento del professor Richard Freeman, un economista di spicco dell'università di Harvard negli USA, sulla globalizzazione del mercato del lavoro. Il professor Freeman ha detto che i responsabili delle politiche non sembrano coscienti del fatto che gli scienziati e gli ingegneri sono protagonisti dell'innovazione e, perciò, cruciali per la competitività futura dei paesi sviluppati.

Altre sessioni hanno affrontato vari aspetti del campo del lavoro della scienza e dell'ingegneria, tra cui casi studio, studi comparativi del mercato lavorativo interno francese e britannico, questioni politiche, discussioni sui fattori che determinano la migrazione dei laureati in scienze e ingegneria nell'UE, discussioni sui fattori chiave che influiscono sul rendimento scientifico e la questione della «fuga di cervelli dalle università al settore produttivo».

Il workshop si è concluso con una serie di discussioni sui follow-up e sulla futura cooperazione. È anche stato proposto un programma per il networking nella ricerca dell'ESF sull'argomento.

Le realzioni presentate durante il workshop saranno pubblicate in un'edizione speciale della rivista Economics of Innovation and New Technology.