20 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Moto

Beltramo: Con Beggio se ne va un pezzo di storia del motociclismo

L'ultimo saluto e il ricordo di Paolone dedicato al fondatore della Aprilia, scomparso ieri notte all'età di 73 anni dopo aver lanciato «un'epopea incredibile»

MILANO – Ieri notte se n'è andato, all'età di 73 anni, Ivano Beggio. «Il genio che ha inventato la Aprilia, le sue moto da strada e da corsa, che è stato il cuore di questa grandissima realtà italiana – lo ricorda il nostro Paolo Beltramo – Già nel 1974 fece una moto da cross, e ancora prima un cinquantino con i manubrietti, ma l'esplosione arrivò negli anni '80. Riservato, con la moglie Tina sempre presente e pronta a condividere le sue decisioni. Fu un visionario: inventò lo Scarabeo, l'Sr, le 125 sportive la Af1 e la Rs più tardi, ma anche moto pazzesche come la Motò disegnata da Philippe Starck, poi acquistò la Moto Guzzi».

In pista
Ma Aprilia e Ivano Beggio sono stati un pezzo di storia imprescindibile anche nelle corse: «Corse in 125 vincendo la prima gara nel 1991, il primo Mondiale nel 1992 con Alex Gramigni; nella 250, quando cominciò tutto nella velocità, con una moto preparata da Loris Reggiani e dal suo amico Michele Verrini in un garage: era un telaio loro con un motore Rotax, a pistoni paralleli, abbastanza in voga in quell'epoca. Corse anche in 500 con un bicilindrico, in controtendenza con i quattro cilindri imperanti all'epoca. Poi arrivarono Jan Witteveen e le vittorie plurime: Aprilia ha vinto 38 Mondiali e 294 Gran Premi nel Motomondiale, poi sette titoli in Supermoto, sette in Superbike, due nel trial. Veramente un'epopea incredibile: è la casa europea che ha vinto di più nel Mondiale. Con le sue moto vinsero il Mondiale Gramigni, Sakata, Rossi, Locatelli, Vincent, Bautista, Talmacsi, Simon, Terol, Biaggi, Capirossi, Melandri, Poggiali, Lorenzo. La Aprilia nel 2004 era già diventata proprietà di Piaggio, ma si possono ritenere suoi, figli di quel gruppo, di quell'idea, di quella visione, anche i campionati vinti da Simoncelli nel 2008 con la moto marchiata Gilera e molte vittorie della Derbi. Con lui se ne va una parte importante del motociclismo e dell'imprenditoria italiana. Con affetto saluto lui e abbraccio la famiglia e tutti i motociclisti: tutti, ieri notte, abbiamo perso qualcosa di importante».