2 ottobre 2025
Aggiornato 13:30
Assemblea Unioncamere

Nel 2013 fallilte 9mila aziende, il 6% in più del 2012

Il presidente delle Camere di Commercio Dardanello: «Dati da bollettino di guerra che. Sono in molti a credere che l'Italia sia proiettata verso un inevitabile destino di marginalità nel panorama mondiale»

GENOVA - Nei primi nove mesi del 2013 sono fallite quasi 9mila aziende (8.900), il 6 per cento in più dello stesso periodo del 2012. I dati sono stati raccolti da Unioncamere e presentati a Genova durante l'assemblea annuale dell'associazione.

BOLLETTINO DI GUERRA - Il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, ha detto: «Nei primi nove mesi del 2013 sono fallite 8mila 900 aziende, il 6 per cento in più dello stesso periodo del 2012. Mentre gli impieghi delle banche verso le imprese si sono ulteriormente ridotti del 5% nell'ultimo anno. Dati da bollettino di guerra che, comprensibilmente, possono gettare nello sconforto. Tanto che sono in molti a credere che l'Italia sia proiettata verso un inevitabile destino di marginalità nel panorama mondiale».

CRESCONO GIOVANI IMPRENDITORI - Ciò nonostante, da gennaio si è registrato un forte incremento fra gli 'under 35' che hanno deciso di mettersi 'in proprio'. Delle quasi 300mila imprese nate tra l'inizio dell'anno e la fine di settembre, infatti, oltre 100mila (il 33,9%) hanno alla guida uno o più giovani con meno di 35 anni di età. La culla di questa vitalità imprenditoriale è il Sud, dove ha sede il 38,5 per cento delle nuove imprese giovanili, con quasi 40mila attività aperte in nove mesi. I settori in cui i giovani sembrano individuare le maggiori possibilità di successo sono quelli del commercio (dove opera il 20,5% delle neo-imprese giovanili), delle costruzioni (9,4%) e dei servizi di ristorazione (5,6%). Nella grande maggioranza dei casi (il 76,8%) si tratta di imprese individuali, la forma più semplice - ma anche la più fragile - per operare sul mercato; il 15,6 per cento ha scelto invece la forma della società di capitale, più idonea a sostenere progetti di sviluppo anche ambiziosi.

AUMENTANO FALLIMENTI - L'aumento dei fallimenti delle imprese, nel terzo trimestre del 2013, ha trascinato ai minimi da 10 anni il saldo tra aperture e chiusure di aziende. Nel periodo luglio-agosto-settembre, il saldo tra aperture e chiusure di aziende è stato pari a più 12mila934 unità, il più basso in assoluto della serie degli ultimi dieci anni. A determinarlo hanno concorso 76mila 942 iscrizioni di nuove imprese (1.923 in più rispetto allo stesso trimestre del 2012) e 64 mila e 8 cessazioni di imprese esistenti (in aumento di 3.498 unità rispetto all'anno scorso).

GLI ARTIGIANI I PIÙ COLPITI - Per le iscrizioni si tratta del secondo peggior dato del decennio, appena migliore rispetto a quello dello scorso anno; stesso discorso per le cessazioni che hanno fatto segnare il secondo valore più alto della serie decennale, dopo quello record del 2007. Ancora una volta è il mondo artigiano a mostrare le sofferenze più acute: tra luglio e settembre il saldo tra aperture e chiusure di aziende artigiane è stato di mille 845 imprese in meno, il peggiore in assoluto degli ultimi dieci anni.