3 maggio 2024
Aggiornato 01:00
In arrivo una pioggia di multe?

I T-Red sequestrati a Verona sono in regola con il prototipo

Il Ministero dei Trasporti conferma: il sistema «corrisponde» a quello approvato, nessuna irregolarità

ROMA - I dispositivi T-Red installati sui «semafori intelligenti» sequestrati dalla Procura di Verona lo scorso gennaio sono «tecnicamente corrispondenti» al prototipo approvato al ministero dei Trasporti. Era stato lo stesso Ministero, spinto dalla Procura, ad avanzare al Consiglio superiore dei lavori pubblici la richiesta di verificare la conformità di quei semafori rispetto al prototipo approvato.

Il Consiglio ha dato parere positivo, stabilendo cioè che, spiegano dal Ministero, «c'è una corrispondenza tra il dispositivo installato e il prototipo». In sostanza se per la Procura c'è stata qualche irregolarità nella gestione dei semafori, questa non va ricercata nella componente che 'immortala' la targa dell'auto che passa con il rosso.

«L'apparecchiatura non ha nessun problema, abbiamo voluto sgomberare il campo da ogni equivoco: abbiamo chiesto al Consiglio superiore dei lavori pubblici di riguardare la procedura e ci hanno confermato che tutto è stato fatto in regola», dice l'ingegnere Francesco Mazziotta, dirigente tecnico della direzione generale per la Sicurezza stradale del Ministero.

Il T-Red è un prodotto di proprietà della società Kria, che costruisce il dispositivo sulla base del prototipo approvato dal Ministero e lo applica sui semafori vendendolo ai comuni. Il meccanismo «rileva le infrazioni al passaggio con il rosso. C'è un'interfaccia con il semaforo, che fa le riprese quando scatta il rosso, registra la targa e dà una fonte di prova». Le apparecchiature oggetto dell'indagine della Procura, conclude Mazziotta, «da questo punto di vista non hanno nessun problema».