3 maggio 2024
Aggiornato 23:00
Promuovere la «conoscenza» del vino

Coldiretti: prevenzione con boom giovani sommelier (+15%)

E' quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Ais, nel commentare la campagna promossa dal Ministero del Lavoro, della Salute

ROMA - L’aumento stimato pari al 15 per cento dei giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni che frequentano corsi da sommelier significa che investire nella prevenzione promuovendo la conoscenza del vino a partire dalle giovani generazioni può contribuire a fermare gli abusi che negli adolescenti. E' quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Ais, nel commentare la campagna promossa dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali per la prevenzione contro l'abuso di alcol da parte dei giovani «Ragazzi vediamoci chiaro».

Consumo responsabile - Una realtà che conferma l'efficacia della formazione poiché tra molti giovani si sta anche affermando un consumo responsabile di vino che è divenuto l'espressione di uno stile di vita «lento» attento all'equilibrio psico-fisico che aiuta a «stare bene con se stessi». E il fatto che si stima che una percentuale crescente degli oltre 10mila sommelier italiani sono giovani, dimostra - sottolinea la Coldiretti - che cresce tra le nuove generazioni la cultura della degustazione consapevole del vino, da contrapporre al consumo sregolato di alcol.

Investire nella prevenzione - Occorre investire nella prevenzione promuovendo la conoscenza del vino a partire dalle giovani generazioni per fermare gli abusi che negli adolescenti sono spesso provocati dal consumo di bevande alcoliche mascherate da bibite alla frutta. Bisogna invece fermare - continua la Coldiretti - la diffusione di cocktail, superalcolici e «alcolpops», bibite che contengono spesso vodka e rum mascherate da innocui analcolici «ready to drink» che si presentano con una immagine accattivante di divertimento e socializzazione che favoriscono gli eccessi e il bere fino ad ubriacarsi. Un impegno per in linea con il progetto comunitario «wine in moderation» che – conclude la Coldiretti - ha l'obiettivo di diffondere la cultura del buon bere senza esagerazioni.